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" Verso le Highlands "
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Un viaggio nel nord della Gran Bretagna, nella selvaggia ed incontaminata natura scozzese, terra di contrasti, che ci visto visitare, le dolci colline delle Southern Uplands, le aspre Highlands, i selvaggi arcipelaghi delle isole Orcadi ed Ebridi, le frastagliate coste dell'ovest ma anche città e villaggi, ricchi di storia e di tradizioni uniche. Una terra conosciuta come la terra dei castelli, magica per miti e leggende misteriose, in cui si intrecciano storie di clan e di creature leggendarie tra paesaggi mozzafiato, laghi misteriosi, antichi manieri e storiche città.
Lunedì 10 giugno - Il nostro viaggio verso la Scozia inizia in tarda mattinata, quando lasciamo Borgosesia ed attraversata Domodossola, affrontiamo la salita al passo del Sempione, dove ci fermiamo per una breve sosta. Con il transito sul versante elvetico rallentato da sensi unici alternati e da lunghe attese ai semafori per lavori di manutenzione alle gallerie paravalanghe, scendiamo verso il Cantone Vallese ed oltrepassata Briga, entriamo in autostrada per dirigerci, costeggiando il lago Lemano, verso la Francia. Dopo aver affrontato nuove code dovute a lavori stradali tra il confine franco-svizzero e Pontarlier, percorrendo strade secondarie, attraversiamo la campagna francese in un susseguirsi di piccoli borghi agricoli. Concludiamo la prima giornata di trasferimento a Mirebeau-sur-Bèze, dove ci fermiamo nell'area sosta comunale, in compagnia di altri quattro camper.
Martedì 11 giugno - Anche oggi, decidiamo di percorrere prevalentemente strade statali o dipartimentali, che attraversano vasti campi coltivati, piccoli villaggi ed importanti città, quali Vitry le Francois, Reims, St. Quentin ed Arras. Facciamo una breve sosta a Cormicy, dove visitiamo un cimitero militare francese, in cui riposano i resti dei soldati caduti durante la prima Guerra Mondiale e dopo una mattinata prevalentemente soleggiata ed un primo pomeriggio caratterizzato da un susseguirsi di temporali, nuovamente con il bel tempo raggiungiamo, Calais, dopo aver percorso l’ultimo tratto di quaranta chilometri in autostrada. In serata, procediamo all'acquisto on-line dei biglietti sul sito della P&O Ferries, prenotando la traversata sul primo traghetto del mattino.
Mercoledì 12 giugno - Ci svegliamo all’alba ed immediatamente ci rechiamo al porto. Grazie alla prenotazione on-line, la procedura per l’emissione del biglietto è molto rapida e dopo il controllo dei documenti, possiamo metterci in coda per l'imbarco; poche le auto ed i camper in attesa, più numerosi gli autoarticolati, ma non sufficienti a riempire la nave, destinata a partire semi-vuota. Terminate le operazioni di imbarco, iniziamo la traversata del canale della Manica e grazie ad un mare molto calmo ed una navigazione tranquilla, alle 9, con un’ora recuperata per il cambio di fuso orario, sbarchiamo a Dover. Con un traffico incredibilmente intenso che ci accompagnerà per quasi tutta la tappa odierna, ci dirigiamo verso Canterbury per poi proseguire verso lo Yorkshire ed i territori del nord est inglese utilizzando le trafficatissime autostrade M20, M25, ed M1.
Giovedì 13 giugno - Lasciamo Coxhoe, cittadina del nord-est e proseguendo in autostrada, raggiungiamo Newcastle upon Tyne, per dirigerci, utilizzando la rete viabile ordinaria, (A696 e A68), a Carter Bar, storico valico di frontiera tra Inghilterra e Scozia. Ci fermiamo per la foto di rito accanto al grande masso con la scritta "Scotland", che segna l’ingresso nella regione degli Scottish Borders, per poi dirigerci alla nostra prima destinazione scozzese: Jedburgh. E’ tarda mattinata quando ci incamminiamo per iniziare la visita ai monumenti storici del borgo; dopo aver acquistato l'Explorer Pass, l’abbonamento valido quindici giorni che consente di visitare numerosi musei, castelli e abbazie gestiti dall’Historic Environment Scotland, iniziamo la visita dell'imponente Jedburgh Abbey. Purtroppo, possiamo ammirare le rovine dell'antica abbazia agostiniana, fatta erigere da re David I alla fine del XII° secolo, solo da un lato dei giardini, poiché la visita della navata e del cimitero è interdetta a causa del pericolo di crolli. Ci rechiamo quindi al castello, un'ex prigione trasformata in museo, dove è possibile visitare le vecchie carceri, per poi ridiscendere alla Mary Queen of Scots' House, la casa dove si dice abbia soggiornato Maria Stuarda nel 1566, ed al vecchio ponte a tre arcate, del XII° secolo, che attraversa il fiume Jed. Nel pomeriggio ci spostiamo a Dryburgh per visitare le rovine della locale abbazia, un tempo uno dei maggiori monasteri medioevali scozzesi, immersa in un ambiente molto suggestivo, tra boschi e prati sulle rive del fiume Tweed. Proseguiamo poi verso Melrose, per ammirare la celebre Melrose Abbey, un tempo importante punto di riferimento religioso, legata alla figura di re Robert the Bruce, dove sempre per il pericolo di crolli, possiamo vedere le rovine mantenendoci ad una certa distanza dall’edificio. Come accaduto a quasi tutte le abbazie della regione degli Scottish Borders, anche Melrose subì nel corso dei secoli numerosi attacchi da parte delle truppe inglesi, subendo saccheggi ed incendi. Ci spostiamo nel villaggio, ma avendo iniziato a piovere ed essendo ancora presto, decidiamo di raggiungere la costa, così da essere già sul posto in previsione della visita al castello di Tantallon che effettueremo domani.
Venerdì 14 giugno - Prima di ripartire, dal lungomare di North Berwick ci incamminiamo verso il punto panoramico situato sulla scogliera a fianco del locale campo da golf, dove si ha una bella veduta sulla costa frastagliata, sulle piccole isole poste di fronte, sulla Bass Rock, un grande scoglio bianco che ospita una numerosissima colonia di uccelli marini, sulla lunga spiaggia e sul villaggio che si staglia in lontananza. Ripreso il camper raggiungiamo, dopo averne atteso l’apertura, il vicino castello di Tantallon, un tempo roccaforte della potente famiglia Douglas, situato in una posizione bellissima, incredibilmente scenografica, a ridosso delle scogliere a picco sul mare. Oggi, osservandone le rovine, si percepisce quanto maestoso, solido e potente doveva essere negli anni di massimo splendore. Superata una prima cinta muraria protetta da un fossato, accediamo alle imponenti rovine della fortezza costruita nel XIV° secolo, che conserva ancora una parte integra della sua massiccia cortina muraria, pur essendo stato in gran parte distrutto dagli inglesi durante l'assedio perpetrato nel 1651 dalle truppe di Oliver Cromwell; scendiamo nei locali sotterranei adibiti a prigione e saliamo sulle torri superstiti, da cui si ammira un panorama spettacolare sul Firth of Forth. Quindi percorrendo strade locali ed un breve tratto di autostrada ci spostiamo nelle immediate vicinanze di Edimburgo per visitare la celebre e misteriosa Rosslyn Chapel. Fatta erigere nel 1446 da William Sinclair come chiesa collegiata di San Matteo, è rimasta pressoché integra; l’interno incredibilmente elaborato è una profusione di sculture e bassorilievi in pietra che ricoprono ogni superficie, un gioiello gotico reso celebre dalla pubblicazione del libro “Il Codice da Vinci” e dal successivo film. Non essendoci più posti disponibili nell’ultima visita guidata del mattino, prenotiamo per quella delle ore 14; la visita durata oltre un’ora, si rivela affascinante ed interessante in un luogo molto bello e ricco di leggende, segreti e misteri, molti dei quali legati ai Cavalieri Templari ed alla Massoneria. Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo al vicino camping di Mortonhall ma essendo al completo, ci spostiamo al Lothian Bridge caravan park di Newtongrange, località alla periferia di Edimburgo.
Sabato 15 giugno - Lasciamo il campeggio e a piedi ci rechiamo alla vicina fermata per prendere l'autobus numero 29, delle 9.35 diretto al centro di Edimburgo. Quarantacinque minuti di viaggio attraverso i quartieri periferici e raggiungiamo il centro della città; scendiamo in Hunter square a pochi passi dal Royal Mile, pronti per un lungo giro a piedi alla scoperta della capitale scozzese. Alla fine della giornata, saranno infatti quasi quattordici i chilometri percorsi. Percorriamo subito una parte del Royal Mile, la storica arteria che collega il castello di Edimburgo al palazzo di Holyroodhouse, recandoci a vedere la chiesa di St. Giles, il principale luogo di culto della città, con la sua caratteristica corona gugliata. Sempre risalendo il Mile, vediamo il tipico pub Deacon Brodie’s Tavern dedicato ad un ambiguo personaggio storico che si dice abbia ispirato Stevenson per "Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde"; passiamo davanti alla piccola ed insignificante fontanella delle Streghe, la Witchel Well, un memoriale alle donne accusate di stregoneria e giustiziate in quel luogo. Scendiamo quindi per la colorata Victoria Street con le case dalle facciate dipinte a colori sgargianti per arrivare alla piazza di Grassmarket, un tempo luogo di mercati e di pubbliche esecuzioni. Ci rechiamo alla scalinata “The Vennel”, da cui si ha una delle viste più iconiche del castello di Edimburgo che si erge imponente sulla rocca, per poi raggiungere, transitando per Cowgatehead, la chiesa di Greyfriars, che oggi troviamo chiusa, dove visitiamo il cimitero annesso. Ci spostiamo al National Museum, situato proprio di fronte, salendo sulla terrazza panoramica da cui si gode di una bella vista sullo skyline della città e visitando la sezione museale in cui viene ripercorsa la storia della Scozia dalla preistoria fino ai giorni nostri. Grazie ad un deciso miglioramento del meteo, decidiamo di approfittare del pomeriggio soleggiato per proseguire nella visita della città; lasciato il museo, percorriamo l’altra parte del Royal Mile nota come Canongate. Ci fermiamo ad ammirare la casa con l’orologio Tolbooth of Canongate e la vicina Canongate Kirk, per poi raggiungere il palazzo reale di Holyrood, residenza ufficiale dei reali inglesi in Scozia, ed il moderno edificio del Parlamento Scozzese situato proprio di fronte. Saliamo sulla collina di Calton Hill da cui si gode di una vista panoramica sulla città per poi percorrere Princess street, la principale via commerciale della city ed oltrepassati giardini con l’imponente monumento dedicato allo scrittore Sir Walter Scott e la Ross fountain, passando per il caratteristico cortile di Milne’s court ritorniamo nella Old Town, dove prendiamo l’autobus delle 19.50 con cui facciamo ritorno al caravan park.
Domenica 16 giugno - Essendo giornata festiva, oggi sono meno frequenti le corse dei mezzi pubblici e dobbiamo aspettare l’autobus domenicale delle 9.50 per raggiungere nuovamente Princess Street. Nonostante una pioggia fine ma insistente, ci dirigiamo a piedi al Dean Village, un pittoresco ex villaggio di mugnai, oggi inglobato nella città, caratterizzato da case del XIX° secolo che si affacciano sul fiume Water of Leith. Viste le condizioni meteo non proprio favorevoli, decidiamo di ritornare al National Museum per dedicare altro tempo alla visita di alcune sale delle altre sezioni ospitate nel vasto complesso museale, collezioni che spaziano dall'arte e il design, alla scienza e alla tecnologia, dalla natura alle diverse culture del mondo. Ci fermiamo fino alle 13.30 quando ci dirigiamo al castello per iniziare la visita prenotata. Incolonnati con una marea di turisti visitiamo l’imponente complesso fortificato iniziando dalla Argyle Battery, gruppo di sei cannoni posizionati per la difesa del maniero, per proseguire con le prigioni militari e la St. Margaret's Chapel, cappella privata della famiglia reale ed edificio più antico del castello, risalente al XII° secolo. Passando per l’Half Moon Battery, bastione difensivo semicircolare costruito sui ruderi della David's Tower, arriviamo in Crown Square, piazzetta situata nella parte superiore del complesso su cui sorge il Royal Palace al cui interno, nella Crown Room, sono custoditi i gioielli della corona scozzese e la leggendaria Pietra di Scone su cui per secoli vennero incoronati i re di Scozia. Nel palazzo adiacente visitiamo la Great Hall, l'antica e maestosa sala dove fino al 1639 si tenevano le riunioni del parlamento scozzese, con il suo soffitto a capriate lignee, per poi scendere verso il National War Museum of Scotland, che nelle sue sale ripercorre la storia militare della Scozia, grazie a ricostruzioni in scala, uniformi, armi e medaglie. Percorrendo nuovamente un tratto del Royal Mile raggiungiamo la fermata dell’autobus per fare ritorno, in una giornata caratterizzata dalla pioggia, a Newtongrange.
Lunedì 17 giugno - Lasciamo Edimburgo e dopo aver percorso un tratto della tangenziale della città, ci immettiamo nella viabilità ordinaria per raggiungere South Queensferry. Parcheggiamo in Harbour Lane, dove si ha una bella visuale del Forth Bridge, famoso ponte ferroviario a tre arcate, di colore rosso, capolavoro dell’ingegneria vittoriana, inaugurato nel 1890, che attraversa il Firth of Forth. Camminando lungo High Street, l’acciottolata strada principale della cittadina, tra case dalle facciate colorate nei toni delle tinte pastello e con i davanzali adornati di fiori, ci portiamo al porticciolo del piccolo e caratteristico paese, per poi spostarci, percorrendo la A904, a Blackness dove visitiamo il castello omonimo, costruito nel XV° secolo e caratterizzato da mura a forma di prua di nave che si protendono nel Firth of Forth. Nella corte interna, il cui pavimento è costituito in gran parte da nuda roccia, si elevano le torri utilizzate come prigioni, in cui venivano rinchiusi gli oppositori della corona appartenenti alla nobiltà. Dopo essere stato restaurato dai seri danni provocati dalle truppe di Oliver Cromwell durante l’invasione della Scozia, Blackness Castle tornò ad essere una prigione, per divenire, in seguito all’unificazione delle corone scozzese ed inglese una delle fortezze scozzesi presidiate dalla British Army ed essere utilizzato fino alla prima guerra mondiale, come deposito di munizioni della Marina Britannica. Sempre percorrendo strade locali, ci spostiamo a Falkirk, per vedere un'incredibile ed affascinante opera di ingegneria moderna: la ruota di Falkirk, un elevatore rotante per imbarcazioni che superando un dislivello di ventiquattro metri, collega il canale Forth and Clyde allo Union Canal. Dopo averlo visto in movimento, ci spostiamo all’Helix Park, distante solo pochi minuti, dove ci rechiamo ad ammirare The Kelpies, enormi e moderne sculture raffiguranti due teste di cavallo di razza Clydesdale, una razza equina tipica della regione scozzese da cui prende il nome; costruite con una complessa trama di acciaio inox, hanno un'altezza di trenta metri e simboleggiano la forza e il ruolo dei cavalli nella storia industriale scozzese. Essendoci un parcheggio camper ci fermiamo per la notte; possiamo così apprezzare la scenografica illuminazione notturna creata dai giochi di luce di diversi colori che donano ai Kelpies un aspetto spettacolare.
Martedì 18 giugno - Dopo un’ultima visita mattutina alle imponenti statue realizzate dallo scultore Andy Scott, lasciamo il parcheggio. Percorrendo l’autostrada raggiungiamo Stirling e ci dirigiamo verso la Old Town, il nucleo storico della città. Passiamo dal cimitero in cui sono presenti antiche lapidi e dalla chiesa di Holy Rude, unico luogo, oltre all’abbazia di Westminster a Londra, dove abbia avuto luogo un'incoronazione reale: nel 1567, infatti, qui fu incoronato Giacomo VI di Scozia, figlio di Maria Stuarda, che divenne il primo re scozzese a regnare in Inghilterra. Proseguiamo la visita con il vicino palazzo di Cowane’s hospital, antico ospizio del XVII° secolo, per poi raggiungere l’ingresso del castello di Stirling, una delle fortezze storiche più importanti e meglio conservate, che ha visto l’incoronazione di molti sovrani scozzesi, inclusa Maria Stuarda, e che domina il paesaggio grazie alla sua posizione strategica su una rupe a strapiombo. Giriamo per il vasto complesso, che presenta costruzioni di varie epoche, comprese tra il XV° e il XVII° secolo, visitandone gli edifici principali, alcuni dei quali splendidamente arredati. Iniziamo dal palazzo reale, i cui alloggiamenti sono stati restaurati di recente, per proseguire con la maestosa Great Hall e con la Royal Chapel, per poi scendere nei cortili e nelle cucine rinascimentali che offrono uno spaccato della vita di corte di un tempo. Concludiamo la visita con una passeggiata sui bastioni esterni da cui si gode una vista panoramica che spazia sulla città e sulle campagne circostanti. Dopo quasi tre ore, siamo nuovamente al camper pronti per recarci lungo strade di campagna, a Doune per visitare il castello omonimo, una solida fortezza del XIV° secolo costruita su una collina sulle rive del fiume Teith, famoso per essere stato utilizzato come location per numerose produzioni cinematografiche e televisive, tra cui "Monty Python e il Sacro Graal", "Outlander" ed "Il Trono di Spade". Sempre su strade locali ci portiamo a Dunblane per vedere la cattedrale che però possiamo ammirare solo dall’esterno essendo già chiusa; imponente è circondata da un cimitero. Percorrendo un tratto di autostrada M9 ci trasferiamo a Culross. Pur sotto la pioggia, facciamo un giro per lo storico villaggio splendidamente conservato e passeggiando per le strette e sconnesse strade acciottolate su cui si affacciano antiche abitazioni in pietra, raggiungiamo la piazzetta dove si trovano due degli edifici più importanti del villaggio: il Culross Palace e la Town House, l'antico municipio che si affaccia sul Firth of Forth.
Mercoledì 19 giugno - Ci rechiamo nuovamente nel cuore del vecchio borgo prima che sia invaso dai turisti e saliamo all’abbazia cistercense costruita nel 1217 sui resti di un precedente luogo di culto, dove visitiamo sia le rovine della parte più antica, sia l'interno della chiesa, tuttora in uso, che ingloba una parte del vecchio monastero. Scendendo per le strette e tortuose viuzze del borgo, attraversiamo Mercat Cross, minuscola piazzetta il cui nome identifica una colonna eretta al centro di essa, simbolo di un borgo reale in cui si poteva tenere un mercato. Passiamo nuovamente davanti al Culross Palace, abitazione costruita alla fine del XVI° secolo da un ricco mercante locale e riconoscibile per il suo particolare color ocra e la strana forma delle finestre, e visitiamo l’antica Town House, edificio in pietra con una pregevole scalinata di accesso, risalente al 1626, che ospita una interessante rassegna fotografica sulla Scozia. Utilizzando strade locali ci spostiamo a North Queensferry, piccolo villaggio proprio ai piedi del Forth Bridge, il maestoso ponte ferroviario in ferro che già avevamo visto a South Queensferry, con il piccolo e caratteristico faro Harbour Light Tower ed il vecchio ma scenografico Albert Hotel. Costeggiando la costa del Fife ci portiamo a St. Monans per visitare la graziosa Parish Church, piccola chiesa fatta erigere nel XIV° secolo da re David II in segno di gratitudine per essere sopravvissuto ad un naufragio, oggi chiesa parrocchiale dall’interno molto semplice, situata con l’adiacente cimitero su un rilievo a ridosso del mare. A piedi passeggiamo per il borgo di pescatori, raggiungiamo il porto e poi per un sentiero costiero che si snoda ai margini della scogliera ci rechiamo a vedere quel poco che resta dei ruderi del castello di Newark. Ripreso il camper, ci spostiamo all’altra meta odierna, la storica città di Saint Andrews, famosa per la sua antica università e per le imponenti rovine della cattedrale e del castello. Visitiamo ciò che resta della St. Andrews Cathedral e della vicina St. Rule's Tower; poco purtroppo è rimasto della cattedrale medioevale, che un tempo era la più grande ed imponente di Scozia. Inoltre gran parte del sito è transennato a causa del rischio di crolli ed anche l’accesso alla torre è vietato al pubblico; non ci resta che spostarci verso le rovine del castello di St. Andrews, che vediamo dall'esterno essendo già chiuso. Nel ritornare al camper percorrendo le vie del centro, transitiamo di fronte alla fontana Whyte Melville e rimessici in viaggio, lasciamo St. Andrews, oltrepassiamo Dundee e percorrendo la A92 ci trasferiamo ad Arbroath.
Giovedì 20 giugno - A piedi ci rechiamo in centro città per raggiungere le rovine della vecchia abbazia che sorge alla sommità di High Street. Fatta erigere utilizzando arenaria rossa da Guglielmo I di Scozia, è oggi quasi totalmente transennata per il pericolo di crolli. È un monumento di grande rilevanza storica: fu in questo castello che gli scozzesi firmarono nel 1320 la dichiarazione di indipendenza dall'Inghilterra. Ridiscesi in centro, passeggiando nell’area portuale vediamo un tradizionale affumicatoio utilizzato per affumicare il famoso haddock, pesce di mare simile al merluzzo, che dopo essere stato salato viene affumicato su un braciere di legno di quercia. Ripreso il camper, percorrendo la strada costiera ci portiamo a Crawton per visitare la riserva naturale di Fowlsheugh, dove sulle scogliere a picco sul mare nidificano migliaia di uccelli marini. Dopo una piacevole passeggiata lungo i sentieri che costeggiano le falesie, riusciamo finalmente ad avvistare le prime buffe pulcinelle di mare (puffins). Successivamente, ci spostiamo alla vicina Dunnotar per vedere le rovine del castello costruito su un piccolo promontorio roccioso quasi completamente circondato dalle fredde acque del Mare del Nord in una posizione fantastica, dal colpo d’occhio spettacolare, collegato alla costa da uno stretto passaggio. Facciamo anche una camminata lungo lo stretto sentiero che attraverso i campi, costeggiando ripide scogliere, ci consente di raggiungere lo Stonehaven War Memorial, monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale che sorge sulla Black Hill, collina da cui la vista spazia su Stonehaven ed il suo porto. Nel tardo pomeriggio, percorrendo strade locali lasciamo la costa per dirigerci verso l'interno e raggiungere, nei dintorni di Aberdeen, il campeggio che abbiamo scelto, situato in una tranquilla area rurale.
Venerdì 21 giugno - Lasciato il bellissimo campeggio, raggiungiamo la periferia di Aberdeen e percorrendo un tratto di superstrada ci dirigiamo verso nord. Proseguendo su strade ordinarie che si snodano attraverso la campagna dell'Aberdeenshire, raggiungiamo il piccolo villaggio di Newburgh, dove ci rechiamo alla spiaggia situata nel punto in cui il fiume Ythan sfocia nel Mare del Nord, per osservare una colonia di foche. Al nostro arrivo la marea comincia ad alzarsi consentendoci di assistere ad uno spettacolo singolare. Con la bassa marea le foche si adagiano a riposare su un banco di sabbia situato alla foce del fiume, ma quando con l’innalzamento della marea il loro giaciglio inizia ad essere sommerso, lo abbandonano e a decine risalgono il fiume per raggiungere altri luoghi sabbiosi lungo il corso del fiume stesso. Dopo aver assistito alla “migrazione” di parecchie decine di foche che in tempi diversi risalgono il fiume, proseguendo lungo strade secondarie che attraversano l’ondulata campagna scozzese raggiungiamo le rovine di Slains castle, castello abbandonato nel 1925, situato su un solitario e ventoso sperone roccioso a picco sulla scogliera e successivamente le vicine scogliere di Buchan, altra importante area per la nidificazione degli uccelli marini. Anche se non avvistiamo pulcinelle di mare, il paesaggio roccioso e selvaggio è comunque di notevole effetto. Sempre su strade secondarie, proseguiamo lungo la costa per visitare due piccoli e incantevoli borghi marinari, che sembrano sospesi nel tempo: Pennan, minuscolo villaggio con una singola fila di case strette tra la scogliera e il mare, famoso per essere stato il set del film "Local Hero"; e Crovie, ancora più piccolo e suggestivo, con le case costruite letteralmente ai piedi della falesia ed accessibile solamente a piedi. Concludiamo la giornata, raggiungendo un altro pittoresco insediamento di pescatori, il villaggio di Gardenstown.
Sabato 22 giugno - Sotto una leggera pioggia mattutina, proseguiamo lungo la strada panoramica segnalata come "Coastal Trail", che si snoda seguendo, ove possibile, il profilo della costa ed attraversa numerosi, piccoli e caratteristici villaggi di pescatori. Attraversando Portsoy, notiamo i preparativi per lo "Scottish Traditional Boat Festival" e vedendo parecchia gente dirigersi verso l'area del festival, decidiamo di assistervi anche noi. Ci rechiamo all’unico parcheggio disponibile, un grande prato, e a piedi raggiungiamo il vecchio porto dove sono ormeggiate e visitabili diverse imbarcazioni d’epoca e dove è stato allestito un palco per le esibizioni di gruppi folkloristici e di giovani ballerine che eseguono danze tradizionali scozzesi. Non mancano, naturalmente, i suonatori di cornamusa così come numerose sono le bancarelle che vendono prodotti artigianali locali e specialità gastronomiche. Ci fermiamo fino a metà pomeriggio, godendoci questa inaspettata immersione nelle tradizioni marinare scozzesi, per poi spostarci a Portknockie per vedere il Bow Fiddle Rock, una spettacolare formazione rocciosa che si erge dal mare e che, per la sua forma, ricorda l'arco di un violino e dove abbiamo la fortuna di avvistare anche alcuni delfini che nuotano proprio a ridosso delle rocce e degli scogli. Ultimo trasferimento a Lossiemouth località costiera con una lunga spiaggia sabbiosa dove da un parcheggio sul mare assistiamo ad un'inaspettata esibizione della pattuglia aerea acrobatica inglese, le Red Arrows, che hanno la loro base proprio nelle vicinanze.
Domenica 23 giugno - Ci spostiamo nella vicina Elgin, cittadina del Morayshire, dove intendiamo visitare ciò che resta dell’antica ed imponente cattedrale; vi arriviamo in anticipo sull’orario di apertura e dobbiamo attendere le 10 per poter entrare. All’interno, giriamo sulla vasta verde spianata su cui sorgono le maestose rovine di questa cattedrale gotica, che, nonostante le distruzioni subite nel corso dei secoli, conserva ancora oggi gran parte del suo fascino e della sua imponenza, grazie alle parti superstiti molto ben conservate, che rendono la visita estremamente interessante. Poco prima di mezzogiorno ci rimettiamo in viaggio e percorrendo le tipiche strade di campagna arriviamo a Fort George, il più grande e completo forte militare del settecento esistente in Europa, una struttura difensiva vasta e ben conservata, ancora oggi utilizzata dalle forze armate britanniche. E’ molto esteso con alcuni edifici utilizzati dall’esercito inglese ed altri adibiti a museo in cui sono esposti cimeli e divise che raccontano la storia del forte e delle guerre a cui hanno partecipato i reggimenti scozzesi degli Highlanders. Al termine della visita ci spostiamo ad Urquhart dove ci sono le rovine del castello omonimo costruito sulle sponde del lago di Loch Ness. Sebbene ben poco sia rimasto dell'antico maniero, con la sola Grant Tower, la torre che ospitava gli alloggi padronali ad essere sopravvissuta alle incursioni nemiche, il castello vanta una posizione magnifica e dalle terrazze si gode una vista spettacolare sul lago.
Lunedì 24 giugno - Attraverso strade secondarie che si snodano nelle colline boscose delle Highlands ci dirigiamo a Rogie Falls, una serie di cascatelle lungo il corso del fiume Black Water che in estate viene risalito dai salmoni che tornano a depositare le uova nei luoghi di nascita. Pur facendo un breve trekking lungo i sentieri che costeggiano il fiume, noi non riusciamo ad avvistare alcun salmone impegnato nella risalita; facciamo così ritorno sulla costa dirigendoci a Chanonry point, una stretta penisola che si protende nel Moray Firth, sulla cui estremità sorge un faro, conosciuto per essere uno dei migliori punti per l'avvistamento dei delfini. Anche in questo caso, però, la fortuna non ci assiste e noi non riusciamo a vedere questi cetacei che entrano nel fiordo per recarsi a caccia. Proseguendo lungo la strada costiera North Coast 500, raggiungiamo il castello di Dunrobin, che ammiriamo dall'esterno; si tratta di un imponente e vistoso castello, tuttora residenza dei duchi di Sutherland, circondato da giardini all'italiana che digradano verso il mare. Continuando lungo la NC500, che offre panorami stupendi sulla costa frastagliata e sulle montagne dell'interno, raggiungiamo Lybster, piccolo villaggio di pescatori, dove ci fermiamo nel parcheggio del porto.
Martedì 25 giugno - Seguendo la strada costiera, raggiungiamo Staxigoe e dopo un tratto di quattro chilometri di single track road parcheggiamo nello spiazzo in cui ha inizio il sentiero che in una decina di minuti di cammino attraverso i campi, porta alle rovine del castello di Sinclair Girnigoe. Costruito sulle scogliere a picco sul mare tra il 1476 ed il 1496 da William Sinclair, ed ampliato nel 1606, con l’aggiunta di un corpo di guardia e di una cortina muraria, era collegato alla terraferma da un ponte levatoio che oltrepassava una profonda spaccatura. Purtroppo versa in condizioni critiche anche a causa della sua posizione, estremamente spettacolare ma esposta alla forza degli elementi: le onde del mare ed il vento. Ritornati sui nostri passi, ci spostiamo a Nybster, dove, sempre sulle scogliere, si trovano i resti di alcuni Broch, antiche strutture circolari in pietra a secco, simili a torri, risalenti all'età del ferro (circa duemila anni fa), tipiche della Scozia settentrionale. Sempre nella stessa area vediamo anche altri piccoli monumenti in sasso risalenti però a tempi più recenti: i primi anni del 1800. Percorrendo la sempre scenografica North Coast 500 ci spostiamo a Duncansby Head, promontorio con un faro solitario, uno dei punti più orientali della Scozia continentale; da qui costeggiando l’alta scogliera percorriamo il sentiero che in un ambiente selvaggio e spettacolare conduce ai Duncansby Stacks, i famosi faraglioni alti sessantaquattro metri che si ergono dal mare, a breve distanza dalla costa. Pochi chilometri ci separano da John O’Groats che pur essendo conosciuta come la località più settentrionale della Gran Bretagna, non ha molto da offrire: un ampio parcheggio, alcuni caffè che si affacciano sul porto, dove vediamo le casette colorate di un hotel ed il palo con le indicazioni stradali che riportano le distanze da varie località del mondo. Proseguiamo lungo la A836 e quindi imboccando un'altra single track, in una zona paesaggisticamente spettacolare, giungiamo al faro di Dunnet Head posto sulla scogliera, nel vero punto più settentrionale della Scozia, di fronte al sempre turbolento braccio di mare di Pentland Firth. Un altro tratto di strada costiera e raggiungiamo Scrabster, porto di imbarco per le Orcadi, un arcipelago di sessantasette isole, di cui solo venti abitate. Non essendo riusciti a prenotare il traghetto tramite internet, ci rechiamo direttamente agli uffici portuali della NorthLink ferries, dove riusciamo ad acquistare i biglietti per il traghetto in partenza alle 19 e dopo un’ora e trenta minuti di navigazione fortunatamente tranquilla, sbarchiamo a Stromness, sull'isola di Mainland, la principale delle Orcadi.
Mercoledì 26 giugno - Lasciamo il lungomare di Stromness ed iniziamo la visita dell'isola di Mainland, la più grande dell'arcipelago, dirigendoci lungo le strette strade locali, alle imponenti scogliere battute dal vento di Yesnaby, che durante la seconda guerra mondiale, furono utilizzate dall’esercito inglese come postazione difensiva. Dopo una camminata sulle scogliere, lungo uno dei tratti di costa più spettacolari, per vedere un pilone roccioso, alto trentacinque metri, con un arco naturale alla base noto come Yesnaby Castle, ci spostiamo al sito archeologico di Skara Brae, il più completo villaggio neolitico d'Europa, un insediamento preistorico straordinariamente ben conservato dopo essere rimasto per millenni sotto le dune di sabbia, che offre uno spaccato incredibile della vita di circa cinquemila anni fa. E’ affollato all’inverosimile da comitive di turisti, per cui puntiamo su un altro importante sito dell'età del ferro: Broch of Gurness, una torre difensiva circondata dalle rovine di un piccolo insediamento urbano, magnifico esempio di insediamento preistorico. Alla biglietteria incontriamo un archeologo italiano, Gianluca, che vive e lavora alle Orcadi da otto anni, che ci fornisce con entusiasmo tantissime informazioni dettagliate sul sito, sulla funzione dei broch e sulle popolazioni che hanno abitato queste isole nel corso dei millenni. Dopo averlo visitato in assoluta tranquillità ci spostiamo a Brough of Birsay, una piccola isola situata ad un centinaio di metri dalla costa sulla punta nord-occidentale dell’isola di Mainland ed accessibile a piedi solo con la bassa marea. Il passaggio, una passerella di cemento tra gli scogli che collega le due coste, è percorribile circa due ore prima e due ore dopo il picco di bassa marea, previsto per la giornata odierna, alle 18.45. Alle 16, con l'acqua appena sotto il livello del camminamento, iniziamo l’attraversamento per raggiungere il sito archeologico, con i resti di un insediamento vichingo, le rovine della chiesa di St. Peter, il faro e le scogliere, dove nidificano numerose specie di uccelli marini, incluse le pulcinelle di mare. Con le scogliere sferzate da un vento molto forte, gli uccelli sono rintanati nelle fessure delle rocce; riusciamo a vederne un paio, ma con il meteo che volge rapidamente al brutto e le nuvole nere che si addensano all'orizzonte, ritorniamo velocemente al camper, giusto in tempo prima che inizi a diluviare.
Giovedì 27 giugno - Ci svegliamo alle 6.45 ed approfittando della bassa marea mattutina e di un temporaneo miglioramento del meteo, sempre molto ventoso ma senza pioggia, ritorniamo sull’isola di Brough of Birsay: la perseveranza viene premiata e riusciamo finalmente a vedere nuovamente altre tre simpatiche pulcinelle di mare. Dopo aver fatto colazione in camper, ci incamminiamo lungo la costa, sulla scogliera, per cercare il Kitchener's Memorial, un monumento eretto con una vertebra di balena in memoria di Lord Kitchener, perito nel naufragio dell'Hampshire, ma che nonostante le indicazioni, non riusciamo a trovare. Ci spostiamo di pochi chilometri lungo le strette strade di campagna tipiche delle Orcadi, fino a Marwick Head, un promontorio sulla scogliera su cui è stata eretta una torre commemorativa per ricordare proprio il naufragio dell'incrociatore inglese HMS Hampshire, affondato dopo aver urtato una mina lasciata da un U-Boot tedesco durante la prima guerra mondiale, causando la morte di gran parte dell'equipaggio. Un altro breve spostamento ci conduce a visitare, tra il lago di Stennes e quello di Harray, il Ring of Brodgar, imponente sito cerimoniale di pietre erette, che con un diametro di centoquattro metri è il terzo cerchio di pietre più grande del Regno Unito; è quasi contemporaneo del più famoso Stonehenge, essendo datato attorno al 2500-3000 a.C. Nelle immediate vicinanze si trovano altri importanti resti neolitici avvolti da un'aura di mistero: i menhir delle Pietre erette di Stenness, enorme cerchio di pietre, di cui oggi rimangono solo quattro monoliti, risalenti a circa cinquemila anni fa, che vediamo dalla strada. Ci dirigiamo quindi a Kirkwall, la capitale delle Orcadi, dove ci rechiamo a visitare la magnifica cattedrale di St. Magnus, la più settentrionale del Regno Unito, imponente edificio in arenaria rossa capolavoro dell'architettura normanna, fatta erigere nel 1137 dal conte Rognvald, nipote di St. Magnus, in onore dello zio martirizzato. Proprio accanto alla cattedrale, si trovano uno di fronte all’altro anche due antichi palazzi conosciuti come il palazzo vescovile ed il palazzo dei Conti. Dopo una passeggiata lungo la via centrale della cittadina ci rimettiamo in viaggio, transitiamo accanto all’Italian Chapel, piccola cappella costruita, con materiali di recupero, da prigionieri di guerra italiani catturati in Nord Africa durante la seconda guerra mondiale e portati qui per lavorare alla costruzione delle Churchill Barriers, imponenti sbarramenti marittimi che dovevano impedire le incursioni dei sommergibili tedeschi U-Boot nella baia di Scapa Flow, dove si trovava un'importante base della Marina inglese. Proseguiamo quindi fino a Hoxa Head promontorio all'estremità meridionale dell'isola di South Ronaldsay dove sulla punta del promontorio vediamo ciò che resta delle fortificazioni della batteria antiaerea che durante la seconda guerra mondiale sorvegliavano l'ingresso a Scapa Flow.
Venerdì 28 giugno - Pioggia battente e forte vento, condizioni meteorologiche tutt’altro che atipiche alle isole Orcadi, ci costringono a rimanere al riparo nel camper, con vista sulla spiaggia di Hoxa, fino a mezzogiorno. Con il miglioramento delle condizioni meteo, nel primo pomeriggio, decidiamo di spostarci a Burwick minuscolo ed isolato borgo situato sulla costa meridionale di South Ronaldsay, caratterizzato da poche case sparse nella campagna e da una vecchia chiesa affacciata sul mare. Quindi percorriamo a ritroso una parte della strada fatta ieri, riattraversiamo le Churchill Barriers, e dopo aver deviato verso la penisola di Deerness, altra isolata area rurale, terminiamo il pomeriggio a Kirkwall.
Sabato 29 giugno - Il meteo non ci favorisce ed anche oggi rimaniamo sul camper fino a mezzogiorno a causa della pioggia persistente e solo nel pomeriggio, quando il maltempo sembra concedere una tregua, ci dirigiamo a Unstam per vedere una tomba a camera risalente a circa 5200 anni fa, che esternamente si presenta come un cumulo di terra e pietre, mentre l'interno, a cui si accede attraverso uno stretto cunicolo è costituito da una sala caratterizzata da una stele in pietra conficcata nel terreno. Una visita sicuramente interessante così come curiose sono firme e graffiti apposti da visitatori di fine 1800. Ci dirigiamo quindi nuovamente a Stromness dove attendiamo la partenza dell’affollato traghetto che siamo riusciti a prenotare per oggi pomeriggio. Il mare, questa volta mosso, rende la traversata meno piacevole dell’andata, soprattutto per Adriana che patisce il mal di mare. Alle 18.15 siamo a Scrabster e dopo aver cercato invano un posto a Thurso ci spostiamo nei pressi di Melvich, lungo la strada A836, in un punto panoramico con una bella vista sulla costa.
Domenica 30 giugno - Sotto una fitta pioggerellina ed una cappa di nuvole basse che avvolge il paesaggio, lasciamo il parcheggio, autorizzato anche da un addetto del Highlands Council che ieri sera ha fatto visita ai sei camper parcheggiati lasciando opuscoli illustrativi della zona e confermando la possibilità di sosta. Facciamo un breve tratto di strada a ritroso verso Thurso e dopo essere stati a Sandside bay, ampia distesa di sabbia chiara incastonata tra le scogliere ci rechiamo a vedere la spiaggia di Melvich, su cui sorge una caratteristica costruzione, ora trasformata in hotel, appartenuta ad un poeta locale e situata quasi alla foce del fiume Halladale che attraversando la spiaggia protetta da una distesa di dune, raggiunge il mare. Proseguendo lungo la North Coast 500, facciamo tappa a Strathy Point, ma la pioggia e la scarsa visibilità ci sconsigliano di intraprendere la camminata fino al faro; attraverso paesaggi incantevoli, tra vasti campi dove pascolano mucche e pecore e piccole foreste di conifere, raggiungiamo il suggestivo promontorio unito alla costa da una stretta lingua di terra di Ard Neackie e la spettacolare spiaggia di Ceannabeinne una distesa di sabbia bianchissima, circondata da rocce rosee, con la baia, che illuminata da un timido raggio di sole che si fa largo tra le nuvole, assume un incredibile colore turchese. Continuando lungo la costa sempre frastagliata e selvaggia giungiamo alla Smoo Cave, una grande caverna naturale percorsa da un fiume sotterraneo che al suo interno forma una bella cascata e che si ritiene fosse abitata già seimila anni fa. Scendendo un ripido pendio scalinato raggiungiamo la vasta imboccatura della grotta marina, attraversata da un ruscello che sfocia in mare in una bellissima insenatura, la Geodha Smoo, un tempo parte integrante della grotta, oggi crollata. Pochi chilometri e ci fermiamo al campeggio di Sango beach, situato in una posizione invidiabile, affacciato su una splendida spiaggia di sabbia dorata circondata da alte scogliere rocciose.
Lunedì 1 luglio - Sotto una pioggia insistente e con una coltre di nuvole basse che avvolge le montagne circostanti, impedendoci la vista di ciò che ci circonda, ci spostiamo a Keoldale dove decidiamo di fermarci in attesa di un miglioramento delle condizioni meteorologiche. Fortunatamente, nel corso della mattinata, le nuvole iniziano lentamente ad alzarsi, svelando panorami spettacolari e proseguendo lungo la stretta strada costiera NC500 possiamo finalmente ammirare la bellezza selvaggia di questa regione: è forse il tratto più panoramico di tutta la Scozia, con viste mozzafiato su paesaggi naturali incontaminati, montagne imponenti, laghi solitari e coste frastagliate. Arriviamo a Tarbet, un piccolo insediamento situato sulle rive del Loch Lomond, all’interno del Trossachs National Park, che funge da punto di accesso alla riserva naturale dell’isola di Handa. Dopo aver atteso circa quarantacinque minuti prima di poterci imbarcare, alle 13 con un grosso gommone che trasporta una decina di persone, possiamo affrontare i dieci minuti di navigazione che ci separano dall’isola. Dopo che due giovani guardia-parco ci hanno fornito una breve spiegazione sul percorso da seguire e sulle regole da rispettare per non disturbare la fauna selvatica, possiamo iniziare il giro a piedi che ci permette di ammirare le imponenti scogliere dell’isola popolate durante la stagione riproduttiva da circa centomila uccelli marini, tra cui parecchie pulcinelle di mare. Dopo aver attraversato le rovine del vecchio villaggio abbandonato nel 1847 quando gli ultimi abitanti lasciarono l’isola per emigrare nella Nova Scotia attraversiamo l’isola per raggiungere Puffin Bay, baia dove numerosissimi sono i nidi di molte specie di uccelli quali le Skuas artiche, le urie, le aquile di mare, e le graziose pulcinelle di mare. Da qui iniziamo il periplo parziale dell’isola utilizzando il sentiero che costeggiando le scogliere consente di ritornare alla baia sabbiosa dove, alle 16 dopo una meravigliosa escursione di circa sei chilometri, riprendiamo il gommone, l’ultimo della giornata, e facciamo ritorno al camper. Ci rimettiamo in viaggio, proseguendo lungo la costa, concedendoci numerose soste fotografiche per immortalare i paesaggi incredibili; ci fermiamo ai viewpoints di Assynt e di Drumbeg, piccolo borgo raggiungibile attraverso una strettissima strada che si snoda in un paesaggio incredibile tra prati, boschi, rilievi montuosi dalle forme particolari e dove vediamo un piccolo branco di cervi al pascolo, lungo la strada. Proseguiamo fino al faro di Stoer, situato in posizione spettacolare su un promontorio roccioso, dove ci fermiamo per la notte, circondati dalla bellezza selvaggia della costa occidentale.
Martedì 2 luglio - Partiamo sotto la pioggia e seguendo la strada costiera raggiungiamo le suggestive rovine del castello di Ardvreck, appartenuto al clan MacKenzie, costruito su un piccolo promontorio che si protende nel Loch Assynt in una posizione molto suggestiva. Ben poco è però rimasto della fortezza risalente alla fine del XV° secolo; dopo essere stato abbandonato, subì infatti l’asportazione di gran parte delle sue pietre che vennero utilizzate per la costruzione di altri edifici della zona. Lasciata la costa ci portiamo verso l'interno ed attraversando paesaggi montuosi e solitari, ci rechiamo a Ullapool, cittadina portuale affacciata sul Loch Broom, per poi proseguire lungo la costa e dopo essere transitati per le belle spiagge sabbiose di Gruinard bay raggiungere Plockton, incantevole villaggio dalle case colorate situato sulle rive del Loch Carron.
Mercoledì 3 luglio - Percorrendo strade secondarie che si snodano attraverso paesaggi verdissimi, ci dirigiamo verso Dornie e con la pioggia che non da requie e continua a cadere incessante, decidiamo ancora una volta di aspettare pazientemente in camper un miglioramento delle condizioni meteo. Come il maltempo concede una tregua, ci rechiamo a visitare il celeberrimo castello di Eilean Donan, sicuramente uno dei più famosi e fotografati della Scozia, utilizzato anche come location per numerose e famose produzioni cinematografiche, tra cui il film "Highlander”. Costruito nel 1220 come baluardo di difesa contro le incursioni vichinghe, divenne verso la fine del XIII° secolo la residenza del clan Mackenzie; demolito nel 1719 dal cannoneggiamento di tre fregate della Royal Navy durante le insurrezioni giacobite e lasciato in rovina per quasi due secoli, venne meticolosamente ricostruito e restaurato agli inizi del 1900. Immerso in uno scenario unico e spettacolare, sorge su una piccola isola nel punto in cui tre bracci di mare si incontrano; oggi presenta interni arredati che rievocano la vita del clan MacRae, gli attuali proprietari. Al termine dell’interessante visita ci spostiamo nell’isola di Skye, a cui approdiamo attraversando lo Skye Bridge, il ponte sospeso che dal 1995 collega l’isola alla terraferma, per salire lungo una strada di montagna al vecchio ponte in pietra di Slighacan. Il torrente che tra le rocce scorre sotto le sue arcate con le imponenti montagne Cuillin sullo sfondo ci offrono un paesaggio suggestivo che riusciamo ad ammirare durante una breve ma provvidenziale schiarita. Concludiamo la giornata a Portree, il principale centro abitato dell'isola di Skye, dove dalla Bosville terrace, ci godiamo la classica ed iconica vista sul porticciolo, con la fila di case colorate che si specchiano nelle acque della baia.
Giovedì 4 luglio - A causa del maltempo che con pioggia forte e vento, imperversa sull’isola e con una coltre di nuvole basse che avvolge le montagne celando completamente la vista del paesaggio circostante, valutiamo che non ha senso tentare escursioni o visite con queste condizioni meteo. Decidiamo di trasferirci a Staffin, piccolo villaggio ai piedi dei picchi del Quiraing, dove dopo esserci sistemati in un campeggio, ci fermiamo per l’intera giornata, confidando in un miglioramento del tempo per l'indomani.
Venerdì 5 luglio - Con il tempo ancora incerto ma con qualche timida premessa di miglioramento, lasciamo di buon mattino il camping di Staffin. Ci rechiamo al parcheggio sulla strada A855 punto di partenza del sentiero per il famoso monolito dell’Old Man of Storr, imponente pinnacolo di roccia, alto cinquantacinque metri, vera icona dell’isola, formatosi grazie all’erosione di antiche colate basaltiche. Il percorso che agevole e largo si snoda nella parte iniziale tra prati verdi, cespugli di erica e cancelli per gli animali da aprire e richiudere al proprio passaggio, salendo, si trasforma dapprima in una scalinata con gradoni in pietra, per poi diventare nella parte terminale, uno stretto sentiero tracciato nel fianco della montagna. Un'escursione, di circa cinque chilometri tra andata e ritorno, non troppo impegnativa e che ripaga ampiamente della fatica e che permette di raggiungere una selletta da cui si gode una vista stupenda sulla vallata sottostante, sul maestoso pinnacolo roccioso, sui laghi, sul mare e sulla costa. Ritornati a valle, ci concediamo una sosta, prima alla cascata Lealt nei pressi di Invertote e poi alla Kilt Rock, scogliera a strapiombo sul mare la cui forma, grazie a colonne basaltiche verticali, ricorda le pieghe di un kilt scozzese, che vediamo da un terrazzo panoramico a sbalzo sul mare, da cui si può osservare anche la cascata Mealt che dopo un salto di novanta metri precipita direttamente nelle acque sottostanti. Ci spostiamo verso l’interno della penisola di Trotternish, nel Quiraing, un paesaggio di pinnacoli, guglie ed altopiani vulcanici formatosi in seguito ad una serie di gigantesche frane, dove facciamo una camminata attraverso l’altopiano percorrendo un sentiero a mezzacosta che offre viste panoramiche mozzafiato. Proseguendo nel nostro itinerario, facciamo una breve sosta alle rovine del castello di Duntulm, situate in una bella posizione panoramica ma molto mal ridotte per poi raggiungere lo Skye museum of Island life, un museo all’aperto costituito da alcune vecchie abitazioni tipiche dell’isola, le croft house, piccoli edifici di sasso dai caratteristici tetti in paglia, al cui interno sono stati ricreati gli ambienti della vita rurale del secolo scorso. Scendiamo a Uig, piccolo villaggio da cui partono i traghetti per le Ebridi Esterne da dove avrei voluto imbarcarmi per raggiungere le isole di Harris e Lewis ma Adriana, dopo il forte mal di mare patito nel viaggio di ritorno dalle Orcadi, non se la sente di affrontare l’incognita della doppia traversata. Rinunciamo e ci dirigiamo verso uno dei posti più affascinanti e remoti dell'isola di Skye: un piccolo promontorio che si protende nel mare verso le isole Ebridi, dove sulla punta, in uno scenario mozzafiato, sorge il faro di Neist Point Cliff.
Sabato 6 luglio - Iniziamo la giornata scendendo alla punta estrema di Neist Point, una penisola rocciosa protesa verso le isole Ebridi Esterne dove al margine di un’aspra e bassa scogliera sferzata dal vento sorge il faro omonimo, inaugurato nel 1909, che offre un panorama impagabile sul braccio di mare che separa Skye dalle isole di Lewis ed Harris. Lo raggiungiamo seguendo il sentiero lastricato che alterna tratti a scalini a tratti sterrati e che ripido scende lungo la scogliera, circondati da un panorama spettacolare, tra mare, roccia ed il verde intenso dei ripidi declivi su cui pascolano le pecore. Con il rumore delle onde che violente si infrangono sulle rocce e la vista che si perde sull'oceano Atlantico camminiamo fino al faro, a fianco del quale si può ancora vedere un'enorme rossa sirena da nebbia, ora in disuso. Prima di riaffrontare la dura e ripida risalita, passiamo dal punto di sbarco dove un tempo arrivavano i rifornimenti in barca per il guardiano, con la gru ormai arrugginita, ancora al suo posto. Alle 12 lasciamo le scogliere di Nest Point e percorrendo una tipica e stretta single track road raggiungiamo Dunvegan, dove visitiamo la fortezza di proprietà del clan MacLeod, abitata continuativamente dalla stessa famiglia per oltre ottocento anni. Costruita nel XIII° secolo dal capostipite Leod, è tuttora la residenza del trentesimo capo clan. Interessanti gli interni, ricchi di storia e di cimeli di famiglia, tra cui la famosa Fairy Flag, una bandiera fatata che si dice porti fortuna al clan. Anche i vasti giardini sono splendidi: iniziamo la visita da quello che inizialmente era l'orto del castello, poi trasformato nel Walled Garden, mentre al centro si trova il Round Garden, ispirato ai giardini tradizionali francesi. La zona più estesa è quella composta dal Water Garden, realizzato lungo un corso d'acqua che dopo aver creato una piccola cascata, sfocia in mare. Al termine della visita, ci dirigiamo verso le Fairy Glen, zona collinare caratterizzata da curiose formazioni coniche e piccoli cumuli di sassi, dimora secondo la gente del luogo, di fate e creature fantastiche, ma nonostante la fama e l’aspetto misterioso non lo troviamo particolarmente interessante. Abbandoniamo l'isola di Skye per fare nuovamente ritorno a Dornie, dove ci concediamo una cena in un tipico pub locale.
Domenica 7 luglio - Prima di riprendere il viaggio e passare nuovamente di fronte al suggestivo castello di Eilean Donan, a piedi ci facciamo un giro per l’area portuale nonché terminal ferroviario che ospita la stazione di Kyle of Lochalish. Poi, attraverso territori selvaggi e montuosi con vasti boschi e numerosi laghi, ci portiamo a Corpach dove sulla spiaggia vediamo il relitto del Golden Harvest, un vecchio peschereccio utilizzato per la pesca a strascico di aringhe e sgombri, arenatosi dopo aver rotto gli ormeggi a seguito di una tempesta, sulla spiaggia di Caol nei pressi delle chiuse del Caledonian Canal, una delle più grandi opere di canalizzazione al mondo, che attraversa quattro laghi di acqua dolce collegando il Mare del Nord all’Oceano Atlantico. Raggiungiamo quindi Glennfinnan, località resa celebre da diversi eventi storici e più recentemente, dalla saga di Harry Potter. Ci fermiamo per vedere la stazione ferroviaria che ospita un minuscolo museo dedicato alla West Highland Line, la linea ferroviaria che attraversa questi spettacolari territori e quindi percorrendo un sentiero che si snoda nel bosco raggiungiamo il famoso viadotto, costruito alla fine del 1800 e che poggia su ventuno arcate, dove attendiamo il passaggio, dello Jacobite Steam train, un treno a vapore dei primi del Novecento, in servizio tra Fort William e Mallaig, sulla costa occidentale della Scozia, famoso per essere stato utilizzato con il nome di Hogwarts Express nei film di Harry Potter. Ultimo spostamento a Glenuig dove ci fermiamo lungo la strada costiera in un punto panoramico con vista sul mare.
Lunedì 8 luglio - Continuiamo il nostro viaggio costeggiando la frastagliata e selvaggia costa della penisola di Ardnamurchan, la più occidentale della Gran Bretagna continentale, per raggiungere Lochaline, piccolo villaggio da cui partono i traghetti per l'isola di Mull, la seconda per dimensioni delle Ebridi Interne. Giunti al porto, vediamo che dal molo è appena salpato un traghetto della Caledonian MacBrayne; non ci rimane che acquistare il biglietto per la corsa successiva, quella delle 11.55. Dopo una traversata di circa venti minuti sbarchiamo sull’isola ed effettuiamo una prima sosta al piccolo ma grazioso villaggio di Salen dove ammiriamo la chiesa locale caratterizzata da un basso e curioso campanile, mentre appena fuori paese, notiamo i suggestivi ruderi di vecchi pescherecci abbandonati ad un vecchio molo. Proseguiamo, sempre lungo la costa fino a Tobermory, il principale centro abitato dell’isola, villaggio molto bello con un caratteristico lungomare che costeggia il porto nelle cui acque si specchia una fila di case dalle facciate dipinte con vivaci colori pastello che creano un effetto molto scenografico. Ripreso il camper, percorrendo strade locali che si snodano attraverso l’interno, raggiungiamo sull’altro lato dell’isola, Calgary bay, luogo incantevole con una grande e spettacolare baia ed una spiaggia di finissima sabbia bianca.
Martedì 9 luglio - Percorriamo la strettissima single track road che tortuosa si snoda lungo la costa occidentale dell'isola di Mull, per arrivare a Fionnphort dove lasciamo il camper e prendiamo il traghetto per la vicina isola di Iona. Una breve traversata di circa dieci minuti e sbarchiamo sulla piccola isola, considerata la culla del cristianesimo in Scozia. A piedi, ci rechiamo a vedere le rovine della Nunnery, convento delle monache agostiniane, del XIII° secolo, rimasto in attività fino all’epoca della Riforma protestante e a seguire la celebre abbazia di Santa Colomba, fondata da San Colombano nel 563 d.C., che fu nei secoli, un importante centro monastico e di diffusione della cultura celtica. Nulla è rimasto degli edifici di allora, quelli che visitiamo risalgono al 1200, quando giunsero sul posto i monaci benedettini; anche la chiesa, edificio gotico del XIII-XIV° secolo è stata in gran parte ricostruita all'inizio del XX° secolo, così come il chiostro. Visitiamo anche la cappella di Orano ed il cimitero in cui sono presenti alcune croci celtiche ed in cui si dice siano sepolti oltre sessanta re di Scozia, Norvegia ed Irlanda, anche se nessuna di queste tombe è identificabile. Sempre a piedi, raggiungiamo una delle estremità dell'isola, dove si trovano due spiagge molto belle, di sabbia bianca, finissima, bagnate da acque cristalline, per fare poi ritorno al molo ed imbarcarci sul traghetto delle 16.30 per Fionnphort. Ripreso il camper, dopo aver percorso un tratto della strada fatta al mattino, proseguiamo attraverso le montagne dell'interno ed oltrepassato il viewpoint di Three Lochs, da cui si gode di una bella vista panoramica, raggiungiamo il castello di Duart, imponente fortezza del XIV° secolo situata in una posizione spettacolare su un promontorio roccioso che domina il Sound of Mull. Facciamo un giro all'esterno sotto una pioggia insistente: la posizione del castello è magnifica, ma si ammira ancor meglio dal mare, come avremo modo di constatare poco dopo. Scendiamo a Craignure e notiamo che c'è un traghetto della CalMac Ferries in partenza per Oban; proviamo a chiedere se c'è posto e detto fatto, acquistati i biglietti, saliamo a bordo. Dopo circa quaranta minuti di navigazione, con il mare piatto, sbarchiamo a Oban, vivace cittadina portuale sulla costa occidentale della Scozia.
Mercoledì 10 luglio - Proseguiamo il nostro viaggio verso sud, alla volta di Inveraray, piccolo ma affascinante villaggio dell’Argyll and Bute, regione della costa occidentale scozzese, situato sulle sponde del Loch Fyne, il lago più lungo di Scozia, caratterizzato da eleganti case d’epoca edificate in sasso e rivestite con calce bianca e con infissi di porte e finestre dipinti di nero; tutte uguali ed uniformi conferiscono al paese un aspetto schematico ma raffinato. Ammiriamo dall'esterno l'edificio dell'Inveraray Jail, un ex-tribunale e prigione del XIX° secolo oggi trasformato in museo; passeggiando per la via centrale del paese raggiungiamo il magnifico Inveraray Castle, che troviamo chiuso ma che possiamo comunque ammirare dal parco e dai giardini esterni: molto curato e imponente, è considerato, a ragione, uno dei castelli più spettacolari del paese. Antica residenza del duca di Argyll, capo del clan Campbell, è forse il miglior esempio di architettura neogotica in Scozia, con le sue torrette coniche e l'aspetto fiabesco che oggi ammiriamo e che risale al 1877, quando il castello venne restaurato in seguito ad un incendio. L’ultimo trasferimento odierno ci porta fin quasi a Glasgow, all'area camper del Country Club Ingliston di Bishopton. Si tratta di un luogo molto bello ed esclusivo, che dispone, oltre all'area attrezzata, di un villaggio di case mobili, di un hotel, di un ristorante rinomato, di un maneggio e di scuderie per i cavalli, il tutto immerso nel verde della tranquilla campagna scozzese.
Giovedì 11 luglio - Utilizzando strade locali ed un breve tratto di autostrada, raggiungiamo il comodo parcheggio del Museo della Scienza di Glasgow, situato sulla riva sud del fiume Clyde. Da qui, ci incamminiamo verso il centro della città, la più grande della Scozia, nota per la sua architettura vittoriana ed il suo passato industriale. Percorrendo Buchanan Street, la principale via pedonale dello shopping, elegante e animata, raggiungiamo George square, la piazza principale della città, circondata da imponenti edifici vittoriani, tra cui le City Chambers (palazzo del municipio). Visitiamo la Gallery of Modern Art (GoMA), ospitata in un imponente edificio neoclassico, e ci dirigiamo quindi verso la maestosa cattedrale di San Mungo, splendido esempio di architettura gotica medievale sopravvissuta quasi intatta alla Riforma protestante.
Venerdì 12 luglio - Lasciamo Glasgow ed utilizzando l'autostrada raggiungiamo Ayr, sulla costa occidentale, per poi proseguire su strada normale, attraversando le dolci colline e i verdi pascoli della regione del Dumfries e Galloway, nella Scozia meridionale. Facciamo una sosta al piccolo e grazioso villaggio di New Abbey, dove visitiamo le rovine della Sweetheart Abbey, abbazia cistercense del XIII° secolo, costruita in arenaria rossa. Successivamente, sempre percorrendo strade locali, raggiungiamo il castello di Caerlaverock, fortezza medievale particolarmente caratteristica per la sua pianta triangolare circondata da un fossato, costruita in una zona molto suggestiva. E’ la nostra ultima metà in terra di Scozia, che lasciamo per rientrare in Inghilterra. Lo facciamo percorrendo la viabilità ordinaria fino ad Arran, per poi immetterci nell'autostrada M6. Superiamo Carlisle, Penrith, Kendal dove ci immettiamo sulla A65, strada che attraverso la bella campagna dello Yorkshire ci conduce fino a Settle, incantevole villaggio, caratterizzato da edifici storici in pietra e dove, passeggiando per le vie del paese, abbiamo modo di ammirare oltre alle tipiche case in pietra, alcuni vecchi palazzi del XVII° secolo un tempo appartenuti a ricchi mercanti, il piccolo teatro vittoriano e la bella stazione ferroviaria in uso ancora oggi.
Sabato 13 luglio - Dopo aver percorso nella prima parte della giornata, strade locali, imbocchiamo l'autostrada per iniziare il lungo trasferimento verso sud, in direzione di Dover. Con un traffico sostenuto per gran parte del percorso e con code e rallentamenti a causa di lavori in corso, in particolare nei dintorni di Birmingham e nonostante la chiusura di un tratto della tangenziale di Londra (M25), che ci costringe a deviazioni su strade locali dove rimaniamo imbottigliati nel traffico per diverso tempo, in serata, arriviamo finalmente a Dover. Ora possiamo prenotare sul sito della P&O Ferries, il traghetto per domattina, assicurandoci così la traversata per la Francia.
Domenica 14 luglio - Ci svegliamo all’alba per raggiungere la vicina zona portuale, oltrepassare il controllo dei documenti e fare il check-in per l’imbarco. Notiamo che non ci sono molti autotreni in attesa, ma un numero incredibile di vetture private, camper e autobus, prevalentemente di turisti inglesi o di cittadini extracomunitari che ritornano verso i paesi d'origine per le vacanze estive. A causa del protrarsi delle operazioni di carico dei mezzi del primo traghetto del mattino in partenza dalla Gran Bretagna, lasciamo Dover con circa quindici minuti di ritardo; grazie ad un mare molto calmo ed una navigazione tranquilla, alle 11.15 con un'ora persa a causa del cambio di fuso orario sbarchiamo a Calais. Ora ci attende il viaggio di rientro attraverso la Francia; anche in questa occasione optiamo per viaggiare su strade dipartimentali o nazionali, così da goderci maggiormente il paesaggio. Passiamo da Arras, Saint-Quentin e Reims e nel tardo pomeriggio, ci fermiamo tra le colline coltivate a vite nella regione della Champagne-Ardenne, a Trépail, piccolo villaggio circondato da vigneti, nel cuore della zona di produzione dello champagne.
Lunedì 15 luglio - Anche oggi giornata di trasferimento, privilegiando sempre l’utilizzo di strade nazionali e dipartimentali. Attraversiamo importanti città come Châlons en Champagne, Chaumont e Langres, con la sua imponente cinta muraria, Vesoul, Belfort e le regioni della Champagne-Ardenne e della Franche Comtè e nel tardo pomeriggio, entriamo in Svizzera dal valico di Porrentruy fermandoci per la notte ad Aarberg, graziosa cittadina medievale situata sul fiume Aar, nota per il suo ponte coperto in legno che abbiamo già visitato in un precedente viaggio in terra elvetica.
Martedì 16 luglio - Da Aarberg, iniziamo l'ultima tappa del nostro viaggio. Avendo la vignetta optiamo per il percorso autostradale; superata Berna, Friburgo e Montreux, proseguiamo attraverso il Canton Vallese e passando per Sion e Martigny, risaliamo verso Briga. Affrontiamo nuovamente il Passo del Sempione e scendiamo verso Domodossola, rientrando in Italia dal valico di frontiera di Piaggio Valmara.
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