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SPAGNA
Paesi Baschi - Asturie - Galizia
 
 
"Dai Paesi Baschi alla Galizia"
Un viaggio nella Spagna settentrionale attraverso Paesi Baschi, Cantabria, Asturie e Galizia, le regioni costiere che compongono la Spagna Verde e la vasta regione interna della Castilla y Leon.
Un interessante e variegato itinerario che si snoda tra paesaggi impareggiabili: verdi e fertili vallate, montagne imponenti su cui spicca il Picos de Europa, litorali frastagliati, alte falesie battute dai venti e dalle correnti del mar Cantabrico e dell'oceano Atlantico, grandiose e magnifiche scogliere, estese spiagge di finissima sabbia bianca.
Ma anche i tanti borghi marinari costieri, gli sperduti e caratteristici villaggi dell’entroterra, le città pregne di storia e di importanti monumenti. Senza dimenticare esempi artistici unici come "El Capricio" di Gaudí o esempi di architettura d'avanguardia come il museo Guggelheim di Bilbao, o ancora, luoghi iconici come Santiago de Compostela, punto di arrivo dei pellegrini che percorrono il celeberrimo Cammino.


Lunedì 22 agosto - Partiamo di primo pomeriggio per recarci in alta valle di Susa e raggiungere il colle del Moncenisio dove abbiamo appuntamento con Claudia e Roberto, amici di vecchia data con cui abbiamo effettuato alcuni viaggi, di rientro dopo una vacanza in Alsazia. Con loro trascorriamo la serata, nel ristorante dell’hotel in cui sono ospiti a Termignon Mont Cenis.

Martedì 23 agosto - Mentre i nostri amici rientrano a Firenze, noi proseguiamo nella valle della Maurienne e percorrendo la dipartimentale D1006 scendiamo a Modane e a St. Jean de Maurienne ed attraverso i sempre piacevoli paesaggi montani della Savoia, utilizzando l’autostrada A43 ci dirigiamo dapprima a Chambery e poi a Grenoble, per poi proseguire sulla A48 fino a Valence. Decidiamo di abbandonare le autostrade d’oltralpe e di proseguire il nostro viaggio attraverso la Francia utilizzando strade nazionali e dipartimentali e dopo aver attraversato Privas, Aubenas e Mende, raggiungiamo Millau, dove transitiamo sotto l'imponente e celeberrimo viadotto, capolavoro di ingegneria moderna, per raggiungere Vabres l’Abbaye.

Mercoledì 24 agosto - In una bella giornata soleggiata proseguiamo verso la penisola iberica utilizzando la viabilità ordinaria. Con la dipartimentale D999 raggiungiamo Albi; con la N88 Toulouse; dopo un breve tratto autostradale, con la N117 St. Gaudens; ed infine con la D929, Lannemezan, cittadina alle pendici dei Pirenei. Attraverso il tunnel di Bielsa, situato a 1638 metri di altitudine, valichiamo il confine spagnolo scendendo nella valle del Cinca verso la storica Ainsa, dove arriviamo a pomeriggio inoltrato ma ancora in tempo per visitare il borgo antico, un dedalo di vie tra case e palazzi in pietra, magnifico esempio di urbanistica medioevale. Saliamo al castello, dell’XI° secolo, che ha conservato quasi integralmente le mura perimetrali da cui si possono ammirare scorci pittoreschi, ed al cui centro, si trova piazza Mayor circondata da portici e palazzi su cui sorge la chiesa di Santa Maria. Al termine della visita, scendiamo a Barbastro, cittadina situata al centro di una zona vinicola, trovando sistemazione nell'area di sosta di piazza Guisar. Con una passeggiata serale vediamo il centro della cittadina, la chiesa di San Francesco e la Cattedrale, edificio tardo-gotico del XVI° secolo con il campanile costruito separatamente, trovandole entrambe chiuse.

Giovedì 25 agosto - Passato il temporale notturno che ha rinfrescato l'aria, lasciamo Barbastro per dirigerci ad Alquezar, borgo medioevale situato nel parco naturale della Sierra e dei Cañones de Guara. Poco dopo le 9.30 siamo al parcheggio riservato ai camper, pronti ad iniziare il trekking sulle pasarelas del rio Vero. Percorrendo uno scosceso sentiero, dal centro del paese scendiamo nel letto del torrente dove si trova la grotta, scavata dalla forza dell’acqua, di Picamartino, punto di partenza del primo tratto di passerelle metalliche ancorate alla parete rocciosa che ad una altezza di una ventina di metri seguono la gola scavata dal fiume. Alternando tratti sospesi a sentieri sul terreno, percorriamo le tre sezioni di passerelle sospese che terminano al Mirador del Vero, da cui parte un sentiero sassoso che risale in paese. Lo attraversiamo per visitare la collegiata di Santa Maria la Mayor, chiesa fortificata circondata da mura merlate, che dall’alto della rupe domina l’abitato. Molto bello, l’originale e caratteristico chiostro romanico di forma trapezoidale, che presenta alle pareti affreschi del XV°-XVI° secolo ed interessante la chiesa a navata unica, con un altare ligneo dorato tipico dell'arte sacra spagnola. Dopo aver visitato il piccolo museo ospitato sopra il chiostro ritorniamo in plaza Mayor e passando davanti a Casa Fabian, ora museo, ritorniamo al camper. Nel pomeriggio ci rimettiamo in viaggio e percorrendo strade secondarie raggiungiamo la N-240 che porta a Huesca. Dopo essere transitati da Sabinanigo raggiungiamo Panticosa, località sciistica dei Pirenei spagnoli dove ci attende un altro breve trekking all’interno della gola del rio Caldares, che effettuiamo percorrendo le pasarelas, passerelle metalliche ancorate alla roccia che a differenza di quelle di Alquezar sono posizionate molto più in alto, ad una altezza di 50-70 metri sul torrente sottostante. Al termine dell’unica tratta sospesa lunga circa ottocento metri saliamo al Mirador O Calvè, punto panoramico da cui la vista spazia sul borgo sottostante e sui monti circostanti e dove due bunker risalenti alla guerra civile spagnola ci offrono un inaspettato riparo da un improvviso temporale.

Venerdì 26 agosto - Intorno alle 10 ci rimettiamo in viaggio e percorsa a ritroso la N-260, alternando alla viabilità ordinaria brevi tratti di autovia, oltrepassiamo Jaca, per raggiungere, percorrendo le secondarie A-1205 e A-1603 il Monastero nuovo di San Juan de la Pena, un vasto complesso monastico composto dalla chiesa superiore, del XI° secolo, dove si dice sia stato custodito il Sacro Graal, e dal monastero costruito in stile barocco, trasformato in un interessante museo, che presenta un pavimento in cristallo che permette di osservare le sottostanti rovine del precedente monastero distrutto da un incendio nel 1675. Nei singoli locali di cui si componeva, sono state ricostruite scene di vita monastica con oggetti d’epoca e manichini con l’intento di illustrare la vita dei monaci e le attività che vi si svolgevano. Con un autobus navetta raggiungiamo anche il vecchio monastero, risalente al X° secolo, incredibilmente suggestivo, essendo stato edificato in una enorme caverna con un'imponente sporgenza, che ospita all'interno, una chiesa mozarabica di notevole interesse, la cappella gotica di San Victorian ed un magnifico chiostro romanico. Ritornati al nuovo monastero, raggiungiamo a piedi l’Ermita di San Voto con il relativo punto panoramico per poi scendere al borgo di Santa Cruz de la Seros dove visitiamo prima l’eremo romanico-lombardo di San Caprasio, dell’XI° secolo, e nel centro del paese, caratterizzato da case con enormi camini conici, la chiesa di Santa Maria, costruita in un'unica navata con le volte a botte accanto ad un monastero oggi scomparso. Dopo una passeggiata tra le vie del piccolo borgo, ridiscendiamo a Jaca, dove purtroppo l’area camper situata in centro è piena e l’altro parcheggio autorizzato, situato nella periferica area commerciale, è parecchio lontano dal centro. Decidiamo di rimandare la visita alla città al viaggio di ritorno e di proseguire fino a Riglos, sistemandoci ai piedi degli spettacolari Mallos, formazioni geologiche di pietra rossastra che raggiungono i trecento metri di altezza.

Sabato 27 agosto - La giornata odierna è dedicata interamente ad un trekking di circa quindici chilometri: il “sendero circular Mallos de Riglos”. Partiti dal parcheggio alle 8.45, saliamo in centro paese alla chiesa di Nostra Senora del Mallo dove imbocchiamo il sentiero che passa sotto le impressionanti pareti verticali dei Mallos, le cui pareti sono palestre per gli appassionati di arrampicata. Contornato il Mallo El Pison, affrontiamo la ripida salita del canalone che porta al Mirador del Circo, per proseguire con una salita costante fino al Mirador del Bentuso e raggiungere in un susseguirsi di sali-scendi il Mirador del Colorado. Siamo ormai in vista delle rovine della torre del castello di Marcuello e della Ermita della Virgen de Marcuello che raggiungiamo percorrendo una pista e dopo aver toccato il Collodo de Santo Roman intraprendiamo la discesa lungo uno scosceso sentiero sassoso nel Barranco de la Mata, che ci riconduce a Riglos, a conclusione di un trekking impegnativo e faticoso, che ci ha regalato stupende vedute panoramiche. Il resto del pomeriggio lo trascorriamo riposandoci in camper, provati soprattutto dalla temperatura, che seppure mitigata da una piacevole brezza, alle ore 18 è ancora di trentacinque gradi centigradi.

Domenica 28 agosto - Lasciamo i 680 metri di Riglos per dirigerci verso la pianura e raggiunta Ayerbe, utilizzando la A-125 raggiungiamo Tudela, cittadina che avevamo già visitato in occasione di un precedente viaggio in Navarra. Oltrepassata Logrono, percorrendo la N-120 raggiungiamo Najera, dove dobbiamo attendere le 16 per l’apertura pomeridiana del monastero di Santa Maria la Real, splendido complesso eretto nel 1052, che racchiude al suo interno oltre al bellissimo chiostro dei Cavalieri, luogo di sepoltura di molti nobili, il Pantheon reale che ospita i sepolcri di una trentina di sovrani. Ci spostiamo a Santo Domingo de la Calzada, tappa fondamentale per chi percorre il cammino di Santiago; nel tardo pomeriggio iniziamo il giro nel centro storico della città per vedere il convento di San Francisco dove visitiamo la chiesa ed il museo allestito al piano superiore, in cui sono esposti arredi sacri e statuine religiose in avorio. Dopo aver atteso la fine di un improvviso temporale, ci spostiamo alla Ermita della Plaza, bella cappella che sorge a fianco della Torre che ospita una mostra di meccanismi di orologi da chiesa e dalla cui sommità si ha una notevole vista sulla cittadina, sulla campagna e sui borghi circostanti, per concludere la giornata con la visita all’imponente, ricca ed importante Cattedrale. Alle 20, alla ricerca di un poco di refrigerio ci spostiamo verso i monti, nel paese di Ezcaray, dove sostiamo in una bella area di sosta.

Lunedì 29 agosto - A piedi ci portiamo in centro paese per ammirare alcune antiche abitazioni nobiliari e la chiesa di Santa Maria la Mayor, esempio unico di stile gotico-aragonese nella regione della Rioja, caratterizzata da torrioni cilindrici che le conferiscono l'aspetto di una fortezza medioevale e da una lunga balconata esterna, dove nella pietra sono stati scolpiti gli scudi degli antichi signori della cittadina. A metà mattino ritorniamo a Santo Domingo de la Calzada per completare con un breve giro la visita di ieri, recandoci a vedere l’abbazia che ospita le monache cistercensi di Nostra Signora dell’Annunciazione e plaza de Espana un tempo utilizzata come area mercatale ed arena, su cui sorgono alcune dimore nobiliari, il municipio, il carcere reale e palazzo Alhóndiga. Percorrendo sotto la pioggia, la N-232 raggiungiamo Puentedey, villaggio che sorge su un arco roccioso scavato dalle acque del fiume Nela. Giriamo a piedi per circa un’ora per le strade del piccolo borgo dove vediamo la chiesa di San Pelayo ed il palazzo Brizuela, entrambi risalenti al XVI° secolo, per poi spostarci a Ojo Guarena, un esteso complesso di grotte e cunicoli sotterranei che si sviluppa su più livelli, per oltre cento chilometri e che furono utilizzati dall’uomo dall’era paleolitica fino al Medioevo. Con un buon anticipo sull’orario della visita, prenotata per le ore 17, siamo all’esterno della grotta in attesa di poter effettuare il percorso guidato che permette di vedere circa trecento metri di anfratti scavati dal fiume e che dopo un paio di larghi cunicoli conduce alla grotta che ospita l’ermita di San Tirso y San Bernabè, chiesetta caratterizzata da pareti e soffitto affrescati, semplici ma affascinanti opere naif di autori anonimi che narrano i miracoli del Santo, realizzate in epoche diverse, comprese tra il 1705 ed il 1877. Alle 18.15 siamo nuovamente in camper ed utilizzando strade secondarie raggiungiamo Orbaneja del Castillo, borgo incassato in una stretta gola fronteggiata da falesie e caratterizzata da suggestive cascate e vasche calcaree create da un torrente che scorre tra le case

Martedì 30 agosto - Prima di ripartire facciamo ancora un giro per il paese ma la cascata e le rocce che contornano il borgo sono nascoste dalla nebbia che si è incuneata nella umida valle. Percorrendo la N-623 scendiamo al lago artificiale Embolse del Ebro che costeggiamo percorrendo la BU-642 per raggiungere Retortillo dove visitiamo le rovine romane di Juliobriga, città fondata dall’imperatore romano Augusto nel I° secolo a.C. durante le guerre cantabriche e la caratteristica chiesa di Santa Maria immersa in un paesaggio idilliaco con prati, mucche ed il lago sullo sfondo. Proseguiamo lungo la N-611 e ci fermiamo a Riocorvo e a Cartes, borghi con palazzi costruiti tra il XV° ed il XVII° secolo, appartenuti a famiglie nobili che distano due chilometri uno dall’altro e che sorgono lungo la Strada Reale. Dopo averli visitati entrambi, utilizzando la A-67 ci portiamo a Santander, capoluogo della Cantabria. Essendo gli stalli dell’area sosta occupati, ci dirigiamo al Camping Cabo Mayor situato in periferia, in una bella posizione sul capo omonimo. A piedi scendiamo in città, costeggiamo la lunga spiaggia di El Sardinero per raggiungere il promontorio dove si trova il palazzo della Magdalena, residenza reale estiva circondata da un magnifico parco. Percorrendo il lungomare raggiungiamo il centro della città per fare ritorno a Cabo Mayor con l’autobus urbano n.15.

Mercoledì 31 agosto - A causa della pioggia battente rimaniamo in campeggio fino alle 11 e solo quando diminuisce d’intensità, utilizzando l’autovia A-67 ci spostiamo a Santillana del Mar. Trovare un parcheggio per il camper è impresa quasi impossibile anche negli esosi parcheggi a pagamento, pertanto modifichiamo il nostro programma e proseguendo lungo la CA-131 raggiungiamo Comillas. Dopo aver parcheggiato in paseo Noriega, iniziamo la visita dal cimitero situato tra le rovine di un complesso gesuitico dominate dalla statua dell’Angelo Sterminatore per poi salire sulla collina panoramica con il monumento di Alfonso Guell, marchese di Comillas, opera di un importante esponente del modernismo catalano, Lluís Domènech i Montaner. Passiamo accanto alla casa del Duque, villa dai tetti di ardesia utilizzata come set cinematografico in alcuni film horror per raggiungere il fulcro del centro storico, piazza della Costituzione contornata dalle Casonas, tipici edifici del 1700 ornati dagli stemmi delle famiglie proprietarie, con i caratteristici balconi sporgenti e le finestre con le inferriate in legno. Dopo esserci fermati ad ammirare il Palacio di Sobrellano, edifico neogotico costruito nel 1888 per conto del marchese di Comillas, che nel parco ospita una cappella-pantheon con sculture moderniste, raggiungiamo “El Capricho”, villa dall'architettura estremamente originale e dagli interni affascinanti, opera di Antoni Gaudí, che la progettò in modo che ogni stanza seguisse il sole per catturarne la luce, in cui lo stile modernista si fonde con elementi arabeggianti e neogotici e su cui spicca la maestosa torre cilindrica decorata con girasoli di ceramica. Dopo una tregua di qualche ora, riprende a piovere. Ci rimettiamo in marcia lungo la strada costiera, vediamo la spiaggia di Merón, la cui bellezza è offuscata da pioggia, nuvole basse e foschia per poi proseguire fino a San Vicente de la Barquera dove ci addentriamo nel vecchio borgo di pescatori racchiuso da mura con la chiesa ed il castello. Ritornati al camper ci spostiamo in un’area sosta a soli cinque chilometri da Santillana del Mar, che, tempo permettendo, visiteremo domani di primo mattino, prima dell’entrata in vigore delle esose tariffe di parcheggio.

Giovedì 1 settembre - E’ ancora abbastanza buio, pur essendo già le 8, vuoi anche per il cielo molto nuvoloso, quando lasciamo l’area sosta di Puente San Miguel. In pochi minuti siamo a Santillana del Mar e trovato facilmente parcheggio giriamo a piedi per il deserto borgo storico. Immersi in una atmosfera unica e fantastica, camminiamo per le vie acciottolate del vecchio borgo lungo le quali è un susseguirsi di antichi palazzi nobiliari straordinariamente conservati, torri medioevali tra cui spiccano la Torre del Merino, del XIV° secolo o quella di Don Borja, del XV°, considerati gli edifici civili più antichi della città e dimore storiche trasformate in lussuosi hotel. Concludiamo la visita alla Collegiata di Santa Juliana, chiesa romanica dell’XI° secolo ed alle 10, alla ripresa delle attività giornaliere, lasciamo Santillana del Mar e passando nuovamente per San Vicente de la Barquera, utilizzando la N-621 ci dirigiamo a Poncebos, uno dei due punti di partenza del trekking della Senda del Cares. Purtroppo, l'enorme afflusso di gente, l’ora tarda – sono ormai le 11.00 - e la totale assenza di parcheggio ci costringono a rinunciare e di ritornare a Panes, per dirigerci a Potes, affascinante vecchio borgo di montagna, affollato di turisti, dove vediamo sul fiume Quiviesa, i ponti medioevali di San Cayetano e della Cárcelil. Nel pomeriggio ripartiamo e percorrendo strette strade di montagna, superiamo i passi di San Glorio e Pandetrave per raggiungere Posada de Valdeon, altro piccolo borgo montano, situato ai piedi dei Picos de Europa, le cui vette sono purtroppo nascoste dalle nuvole.

Venerdì 2 settembre - Dedichiamo la giornata odierna ad uno dei trekking spagnoli più famosi, la Senda del Cares, conosciuta anche come la “Garganta Divina”. Poiché un cartello vieta l'accesso a Cain con il camper - anche se poi abbiamo notato che qualcuno, non rispettandolo, è salito - lasciamo il nostro mezzo all'area sosta di Posada de Valdeon. Grazie alla signora Magdalena Conchi con cui ci siamo accordati ieri sera, condividiamo il taxi con altri passeggeri, una coppia francese ed una spagnola, così da ridurre il costo pro-capite della corsa. Salendo, ci fermiamo al Chorcho de los lobos, antico sito utilizzato nei secoli scorsi dagli abitanti del paese per ricoverare durante l’inverno mucche, capre, pecore e dove essi stessi si trasferivano, in quanto essendo situato ad una altitudine inferiore, il clima era più mite. Vi cacciavano i lupi, attirati dagli armenti, pratica in uso fino a circa cinquanta anni fa, mentre oggi, essendo l’area all’interno di un parco nazionale, ogni attività venatoria è vietata. Giunti a Cain iniziamo il trekking addentrandoci nella gola scavata dal fiume Cares nel punto in cui le catene, occidentale e centrale, dei Picos de Europa si avvicinano maggiormente. Alle 10.15 ci mettiamo in cammino e superata la piccola diga che convoglia parte delle acque in un canale, ci inoltriamo nella gola, grazie ad un sentiero che a mezza costa si snoda a strapiombo sul torrente sottostante. Un percorso che utilizza anche tratti predisposti dai minatori che nella gola hanno effettuato i lavori di scavo del canale, in parte sotterraneo, che alimenta la centrale idroelettrica di Poncebos. Dovendo fare ritorno a Cain, ci fermiamo prima di arrivare a Los Collaos, punto dove ha inizio la discesa finale verso Poncebos; ripercorriamo i tratti scavati nella roccia, i tunnel ed i ponti che attraversano la gola, avendo percorso tra panorami fantastici quasi diciassette chilometri. A Cain troviamo ad attenderci la signora Conchi e gli altri signori con cui avevamo condiviso il taxi che dopo una breve passeggiata si sono fermati alla locanda del paese, per fare rientro a Posada de Valdeon.

Sabato 3 settembre - Sotto un cielo carico di nubi, scendiamo a valle e percorrendo la N-625, strada estremamente panoramica ma anche molto tortuosa e stretta, che si snoda tra pareti rocciose e gole profonde, facciamo ritorno a Canga de Onis per dirigerci a Covadonga, meta turistica molto frequentata. Troviamo posto al parcheggio P3 ma a causa di un parcometro che non funziona e ad autobus navetta strapieni, riusciamo raggiungere la biglietteria del parco solo dopo un attesa di oltre trenta minuti. Acquistati i biglietti per i laghi, prendiamo l’autobus che in circa mezz’ora inerpicandosi lungo una stretta strada di montagna ci conduce al punto di partenza dei sentieri per le antiche miniere di Buferrera, del Mirador del Principe, del lago Ercina, del Mirador Entrelagos e del lago Enol. Dopo una camminata di oltre due ore e mezza, fra prati e mucche, circondati dai maestosi picchi del Picos d’Europa nascosti purtroppo da nuvole basse, torniamo alla stazione degli autobus per prendere la navetta e scendere nuovamente a Covadonga, dove visitiamo la Grotta Santa, che ospita le spoglie dei primi re delle Asturie e la basilica di Santa Maria, entrambe gremite di fedeli e di visitatori. Decidiamo di proseguire a piedi fino al parcheggio per riprendere il camper e raggiungere Canga de Onis dove però l’area sosta è affollatissima. Non abbiamo altra scelta che dirigerci verso la costa e percorrendo un tratto di strada statale ed un tratto di A-67 raggiungere Llanes, rinomata località turistica costiera.

Domenica 4 settembre - Dopo la visita di ieri sera, ci rechiamo nuovamente in centro e percorrendo il suggestivo paseo di San Pedro, un sentiero erboso che si snoda lungo il bordo della scogliera, offrendo magnifiche viste sul mare, raggiungiamo il centro storico di Llanes. Dopo aver visto la torre del castello e la chiesa di Santa María del Conceyu scendiamo al porto, per vedere una insolita opera artistica: los Cubos de la Memoria, frangiflutti messi a protezione del molo dipinti dall’artista basco Agustín Ibarrola. Ripreso il camper cerchiamo di raggiungere la spiaggia di Torimbia, ma la mancanza di spazi per parcheggiare ci costringe a proseguire verso un’altra meta, situata nelle immediate vicinanze del borgo di Naves, la singolare spiaggetta di Gulpiyuri. Lasciato il camper al parcheggio del paese, ci avviamo a piedi alla piccola spiaggia situata nell'entroterra a ridosso di un bacino d'acqua salata alimentato dal mare attraverso le fenditure e le porosità della roccia carsica. Utilizzando la strada costiera AS-270 ci spostiamo ai Bufones di Pria e camminando sulla scogliera grazie ad un percorso costiero ad anello, raggiungiamo i bufones, grossi fori nella roccia in cui l’acqua del mare fuoriesce con getti alti e potenti, simili ai geyser, quando c’è l’alta marea ed il mare è molto agitato. Oggi il mare è molto calmo e purtroppo non possiamo ammirare questo spettacolo naturale; non ci resta che ripartire per Ribadesella dove ci fermiamo nel quartiere di Terenes.

Lunedì 5 settembre - In una bella giornata di sole ci rimettiamo in viaggio ed oltrepassata Arriondas ci dirigiamo ad Infiesto dove lasciamo la N-634 per percorrere la stretta strada che risalendo la valle del rio Espinaredo porta al piccolo borgo montano di Espinareu, dove ci rechiamo a vedere i numerosi e caratteristici granai su palafitte, tipici delle Asturie. Sono gli horreos e le paneras - il nome varia a seconda dell’utilizzo a cui erano destinati - costruzioni medievali, il più antico risale al 1541, che venivano utilizzate come granai o magazzini; sostenuti da grandi pilastri in legno o in pietra proteggevano il raccolto dall'umidità e dai roditori. Poco prima di mezzogiorno ci dirigiamo ad Oviedo, il capoluogo delle Asturie, dove ci fermiamo all’area sosta cittadina. Nel pomeriggio utilizzando l’autobus urbano C2 raggiungiamo il centro della città; partendo dal parco di San Francesco ci addentriamo nel quartiere di Cimadevilla, la parte più antica del nucleo urbano storico, dove si trovano la chiesa di San Isidoro el Real con l’attiguo mercato coperto di El Fontán e Plaza Alfonso II, dominata dalla Cattedrale edificata nel IX° secolo e dalla torre dalla guglia traforata. Continuando la visita nel casco antiguo ci spostiamo alla chiesa preromanica di San Julian de los Prados dall’interno affrescato ed una volta ritornati al parco prendiamo l’autobus urbano C1 che ci riporta nei pressi dell’area di sosta.

Martedì 6 settembre - La prima destinazione odierna sono le pendici del monte Naranco, a soli tre chilometri da Oviedo, per vedere due capolavori dell'arte preromanica asturiana: la chiesa di Santa Maria de Naranco costruita su due piani ed utilizzata come palazzo reale prima di essere convertita in chiesa nel XII° secolo e quella di San Miguel de Lillo, da cui si gode anche di una notevolissima vista panoramica sulla città. A metà mattino ripartiamo ed utilizzando sia l’autovia A-63 che la nazionale AS-15 raggiungiamo Grau per risalire la valle che conduce al parco naturale di Somiedo ed addentrarci tra i monti della verde ed umida Cordigliera Cantabrica per raggiungere tra i boschi, Villar de Vildas, piccolo borgo montano punto di partenza del trekking che porta alla Brana de Pornacal. Attraversato il paese, ci incamminiamo in una valle verdissima lungo una pista carrozzabile utilizzata dagli allevatori per recarsi agli alpeggi e raggiungere tra ripidi pendii, pascoli e boschi, i teitos, antichi edifici rurali in pietra con il tetto ricoperto di arbusti di ginestre, adibiti per la maggior parte a stalle. Sono una trentina quelli di Pornacal; alcuni sono diroccati, ma molti sono ben conservati e tutt’ora utilizzati a testimonianza di un'antica cultura pastorale. Scendiamo nuovamente in paese e ripreso il camper, lasciamo la stretta valle solcata dal rio Piguena ed oltrepassata Aguasmestas proseguiamo sulla AS-227 fino a La Riera per poi affrontare lungo la AS-265, la ripida salita che porta ai 1347 metri del passo di San Lorenzo ed affrontare l’altrettanto ripida discesa su la Plaza.

Mercoledì 7 settembre - Percorrendo strade secondarie scendiamo ad Aviles per raggiungere sulla costa, la bella playa de Verdicio e la lunghissima spiaggia del playon de Bayas. Percorrendo un breve tratto di autostrada raggiungiamo Cudillero, uno dei borghi marinari più pittoreschi delle Asturie, con le sue case colorate raccolte ad anfiteatro attorno ad una piccola baia, dove passeggiamo negli stretti vicoli del borgo con le case addossate le une alle altre, salendo ai vari miradores. Altro breve tratto in autovia e ci portiamo al faro di Cabo Vidio, da cui si godono splendidi panorami sulle baie circostanti, per poi spostarci a Playa Gueirua, piccolissima insenatura al fondo di una ripida scalinata che dalla scogliera scende al mare. L'ultimo trasferimento della giornata lo facciamo in autostrada, per raggiungere, sulla costa galiziana, Ribadeo e la spettacolare Playa das Catedrais. Lasciato il camper al parcheggio ci rechiamo subito alla spiaggia dove dall’alto della scogliera, alla calda luce del sole che sta tramontando e con la marea che avanza, possiamo ammirare le spettacolari formazioni rocciose che caratterizzano questa spiaggia dalla conformazione unica.

Giovedì 8 settembre - Ci rechiamo nuovamente alla spiaggia di As Catedrais ed essendoci la bassa marea possiamo camminare tra gli imponenti archi naturali e le grotte scavate dal mare lungo le pareti rocciose della scogliera. Bassa marea che raggiungendo nella giornata odierna il picco alle 9.30, ci consente di camminare sulla battigia tra rocce e faraglioni fino a quando un improvviso scroscio di pioggia ci costringe a ritornare al camper. A mezzogiorno lasciamo il parcheggio e seguendo la LU-862 che per lunghi tratti costeggia il mare, raggiungiamo il paese di Carino, da cui si diparte una strada secondaria che porta a Cabo Ortegal, uno dei punti più settentrionali della Spagna continentale, dove si erge un faro a picco sulla scogliera battuta dal vento e dall'oceano. Proseguendo lungo la "Ruta de los Miradores", attraverso panoramiche strade secondarie, raggiungiamo Garita di Herberia, considerata una delle scogliere più alte dell'Europa continentale e spettacolare punto panoramico sull’oceano, per poi concludere la giornata a Ferrol. A piedi raggiungiamo il centro della cittadina e nel recarci a cena, attraversiamo il quartiere di Canido, noto per i suoi murales che hanno come soggetto esclusivo la figura femminile.

Venerdì 9 settembre - Ci svegliamo più tardi del solito e dopo le operazioni di routine al camper ci incamminiamo verso il centro città. Attraversiamo nuovamente il quartiere di Canido per ammirare altri murales, scendiamo alla piazza principale e facciamo un giro all’animato mercato del pesce. Nel primo pomeriggio ci rimettiamo in viaggio e strada facendo ci fermiamo a Betanzos, borgo storico cinto da mura situato sulla cima di una collina, con palazzi antichi e chiese gotiche. Ripartiamo, diretti a La Coruna dove tuttavia non riusciamo a trovare uno stallo dove poter parcheggiare essendo gli spazi riservati ai camper, occupati sistematicamente da automobili, fatto che ci ha impedito una visita più accurata della città, costringendoci ad ammirare la famosa Torre di Ercole, antico faro romano tuttora in funzione e monumento simbolo della città, direttamente dal camper mentre transitiamo lentamente, per l’intenso traffico, sul lungomare. Ci spostiamo di una ventina di chilometri e ci fermiamo a Caion, piccolo porto di pescatori, dove si ha una splendida vista sulla costa.

Sabato 10 settembre - Proseguiamo su strade secondarie lungo la Costa da Morte attraversando boschi che si estendono fino al mare e dopo aver toccato le cittadine di Ponteceso, Laxe e Ponte do Porto ci fermiamo a Muxia. Sono i giorni in cui si celebra la festa della Virxe da Barca ed il paese è invaso da tantissima gente accampata ovunque. Sul lungomare, decine e decine di bancarelle vendono articoli di ogni genere; nonostante la ressa raggiungiamo la chiesa di Nostra Senora de la Barca costruita sulla scogliera a ridosso del faro in una posizione molto suggestiva. Riusciamo a intravedere l’interno attraverso la porta spalancata, tra i fedeli che assistono alla Messa assiepati sul sagrato, godendosi la bella giornata di sole. Lasciata l’atmosfera festaiola da sagra paesana che aleggia sul lungomare dove numerosi stand gastronomici cucinano il polpo, una delle specialità locali, proseguendo su strette strade di campagna che si snodano tortuose attraverso bellissimi boschi raggiungiamo il mitico faro di Finisterre considerato dagli antichi romani il punto più occidentale del mondo conosciuto, che vediamo, con l’effetto particolarmente suggestivo della nebbia e delle nuvole basse che salendo dall’oceano penetrano all’interno della baia avvolgendo l'intero promontorio ed il faro. Ci spostiamo nella vicina Cee; facciamo una passeggiata sul lungomare e nel centro dell’anonima cittadina prima di ritornare al faro di Finisterre dove ci godiamo uno spettacolare tramonto sull’oceano.

Domenica 11 settembre - Direttamente dal camper che abbiamo parcheggiato sulla scogliera a poca distanza dal faro, assistiamo al sorgere del sole sull’oceano e poi approfittando dell’ora mattutina ci concediamo una passeggiata fino al faro, a quest’ora deserto, punto di partenza di uno dei cammini di Santiago. Verso le 10 ci mettiamo in viaggio e proseguendo lungo la strada costiera, ci fermiamo alla cascata di Ezaro, dovuta alle acque del fiume Xallas che da una altezza di quaranta metri precipitano in mare e che raggiungiamo con una breve camminata. Transitiamo per Carnota, Muros e Noia e a metà pomeriggio raggiungiamo Santiago di Compostela, capoluogo della Galizia. Dopo esserci sistemati nel campeggio As Cancelas, utilizzando un autobus urbano, scendiamo in centro città ed iniziamo la visita dalla maestosa Cattedrale, meta finale del Cammino che conserva le spoglie dell’apostolo Giacomo, per proseguire esplorando le piazze circostanti, le numerose chiese minori, i tanti ed importanti palazzi che sorgono nelle piazze e nei vicoli animati per la presenza di tanti pellegrini. Dopo aver visto la collegiata di Santa Maria del Sar chiesa romanica del XIII° secolo e la chiesa di San Francisco, ci soffermiamo in piazza de Obrodoiro, fulcro della vita cittadina per ammirare gli edifici che la contornano: oltre alla cattedrale, l'Ospedale Reale costruito in stile plateresco, il neoclassico palazzo de Raxoi, e quello de San Xerome, la cui facciata risale al XV° secolo. Dopo la visita, anche noi come tanti pellegrini, ci fermiamo a cena in uno dei numerosi locali tipici per poi fare ritorno in campeggio.

Lunedì 12 settembre - Un cielo molto nuvoloso che minaccia pioggia, ci induce a partire rapidamente; puntualmente pochi chilometri dopo Santiago comincia a piovere, ma fortunatamente spostandoci verso la costa delle Rías Baixas le condizioni meteo migliorano, consentendoci di fermarci a Carril, cittadina famosa per le coltivazioni di vongole. Approfittando della bassa marea, possiamo osservare, nella baia, i mariscadores al lavoro: con grandi rastrelli raccolgono vongole e molluschi che ripongono in cesti e dopo averli suddivisi a seconda del tipo ed averli riposti in sacchi di rete, li consegnano al centro di raccolta situato sul molo, dove vengono pesate e divise per dimensione per poi essere insaccate e vendute. Attraversata Villagarcia de Arousa, nel pomeriggio raggiungiamo Cambados, cittadina con un ricco patrimonio monumentale: il convento di San Francesco; le rovine della chiesa di Santa Marina Dozo, inglobate all’interno di un cimitero; l'elegante piazza Fefinans con il palazzo omonimo, tipico edificio signorile galiziano che ospita una cantina essendo questa la zona in cui viene prodotto il vino albarino; la chiesa di San Benito eretta nel XVI° secolo. In ultimo ci rechiamo sull’isolotto di Figueira, collegato al lungomare da un ponte ad archi, su cui si trovano i ruderi, di epoca medioevale, della torre di San Sadurnino. In serata ci trasferiamo alla vicina Illa de Arousa, isola collegata da un lungo ponte, dove ci fermiamo nel parcheggio riservato ai camper.

Martedì 13 settembre - Sotto la pioggia la cui intensità aumenta con il variare del vento, riprendiamo la strada costiera. Vorremmo fermarci nello storico borgo marinaro di Combarro, conosciuto per il suo conservato nucleo storico in cui sono presenti numerosi horreos affacciati sul mare, ma piove con troppa violenza e di conseguenza decidiamo di proseguire. Percorrendo le nazionali N-547 e N-540 ci dirigiamo verso l’interno arrivando a Lugo nel primo pomeriggio. Lasciato il camper in un area sosta periferica, essendo quella situata in una zona centrale occupata da un circo, raggiungiamo il centro città a piedi. Troviamo la città abbastanza anonima pur conservando importanti tracce del passato romano, tra cui le millenarie mura, ottimamente conservate ed interamente percorribili sul camminamento superiore. Ne percorriamo un tratto riparandoci negli androni dei palazzi quando gli scrosci di pioggia si fanno più intensi, per poi spostarci in piazza Santa Maria dove si ergono la cattedrale ed il palazzo episcopale. Dopo un paio d’ore trascorre passeggiando per le vie del centro dove antichi palazzi si confondono con abitazioni più recenti, facciamo rientro al camper; lasciando la città vediamo anche il vecchio ponte sul Minho, per poi trasferirci ad una trentina di chilometri, nella cittadina di Baralla.

Mercoledì 14 settembre - Con il meteo che non ne vuole saper di migliorare, accompagnati da nuvole basse, pioggia e vento, lasciamo Baralla per raggiungere, percorrendo strade nazionali l’area di Toral de los Vados, dove approfittando del cattivo tempo, dedichiamo la giornata a pulizie e riordino all'interno del camper. Verso sera ci spostiamo a Carucedo, all’area archeologica di Las Medulas, confidando per domani mattina, in un miglioramento delle condizioni meteorologiche.

Giovedì 15 settembre - Un tempo uggioso caratterizzato da nuvole basse e nebbia che nascondono alla vista i caratteristici picchi d’argilla rossa di Las Medulas, ci consigliano di attendere un miglioramento delle condizioni meteo. Solo alle 10.45, quando comincia ad intravvedersi qualche schiarita iniziamo il trekking che ci porterà a camminare in un paesaggio unico, modellato dall'imponente opera di ingegneria idraulica messa in atto dagli antichi romani durante gli scavi per l'estrazione dell'oro. Una tecnica mineraria descritta da Plinio il Vecchio, che consisteva nella perforazione della montagna e nella successiva introduzione di grandi quantità d'acqua, trasportata da una fitta rete di canali, che trascinavano il terreno verso valle. Saliamo alla Cuevona, alla Cueva Encantada ed al belvedere di Orellan, dove si ha una magnifica veduta sull’intero complesso minerario risalente al I° secolo d.C., per poi ridiscendere dopo aver percorso quasi undici chilometri a Las Medullas. Alle 15.30 ci rimettiamo in viaggio per raggiungere Ponferrada dedicando ciò che resta del pomeriggio alla visita dell'imponente Castello dei Templari, una delle fortezze medioevali più grandi e meglio conservate di Spagna costruita nel XII° secolo sui resti di un insediamento fortificato romano e del vecchio borgo con la chiesa di Nostra Signora de la Encina, tempio costruito in stile rinascimentale nel 1573.

Venerdì 16 settembre - Percorrendo l’autovia A-6 ci spostiamo ad Astorga, punto d’incontro di due importanti vie di comunicazione spagnole in epoca medioevale: la via dell'Argento, risalente all'epoca romana, lungo cui transitavano i metalli estratti dalle miniere del nord ed il cammino di Santiago, percorso dai pellegrini. Di quel periodo, visitando il centro storico ammiriamo l'imponente Cattedrale di Santa Maria caratterizzata da differenti stili architettonici in quanto la costruzione iniziata nel XI° secolo si protrasse per ben tre secoli e, proprio di fronte, il Palazzo Episcopale, una sorprendente opera neogotica progettata da Antoni Gaudí. Dopo uno spuntino prendiamo la N-120 e raggiungiamo Leon. Trovato posto nell'area sosta, iniziamo la visita della città dal monastero di San Marco, antico ospedale e rifugio per i pellegrini ed oggi museo e lussuoso parador, per proseguire con la basilica romanica di San Isidoro. E’ quindi la volta di piazza San Marcelo su cui sorgono palazzo Botines, opera modernista di Antoni Gaudì costruita in stile neogotico intorno al 1891 e palazzo Guzmanez, austero edificio del XVI° secolo. Percorrendo le vie pedonali del casco antiguo raggiungiamo plaza Mayor, dove si erge la Cattedrale gotica di Santa Maria de Regla, bella ed affascinante grazie alle stupende vetrate policrome, e le antiche mura romane che costeggiamo, prima di perderci nuovamente nelle vie del centro storico dove ci fermiamo a cena.

Sabato 17 settembre - Ritorniamo nuovamente nel centro storico, fermandoci però a visitare la chiesa del monastero di San Marco e l’annesso museo che ospita reperti archeologici, quali sarcofagi e pietre tombali, e la Real basilica di San Isidoro che custodisce all’interno una cripta con affreschi del XII° secolo. Transitati davanti alla cattedrale ritorniamo in plaza Mayor dove accanto ai portici del 1600 è in corso il mercato ortofrutticolo, per poi spostarci in piazza del Grano su cui sorge la chiesa di Santa Maria del Mercado. Nella piazza si stanno terminando i preparativi per una festa tradizionale, la Romeria de la Melonera, che vuole ricordare quando gli abitanti di Leon alla fine del XIX° secolo allestivano alle porte della città un mercato per la vendita di meloni ed angurie. Tra vecchi carretti, attrezzi agricoli e prodotti dei campi, assistiamo alle rappresentazioni di antichi mestieri con le persone che indossano abiti contadini dell'inizio del secolo scorso. In un’atmosfera festosa ci fermiamo fino alle 14.15 assistendo anche all’esibizione, con canti e danze, di diversi gruppi folkloristici locali. Nel pomeriggio lasciamo Leon ed utilizzando le strade nazionali N-601 e N-621 che attraversano aride colline, ci portiamo a San Miguel de la Escalada. Alle 17 orario di apertura pomeridiana, visitiamo il monastero omonimo, fondato da monaci cordobesi nell’anno 913 e considerato uno dei più importanti esempi di arte mozarabica in Spagna. Grazie ad una visita guidata molto interessante, apprendiamo la complessa storia del convento in cui sono presenti e si fondono diversi stili: arabo, visigoto, romano a cui hanno fatto seguito rimaneggiamenti di epoca medioevale. In serata ripartiamo alla volta di un’altra importante tappa del cammino di Santiago: Carrion de los Condes.

Domenica 18 settembre - Dedichiamo la mattinata alla visita del piccolo borgo rurale che conserva diversi monumenti medioevali. Iniziamo la visita dalla chiesa di Santa Maria del Camino, costruita nel XII° secolo ed oggi Museo d'arte sacra, dove è allestita la mostra “Ecce Mater Tua” una bellissima esposizione di sculture e manufatti lignei, incentrata su statue di Madonne con Bambino, scolpite tra il XIII° e XIX° secolo, provenienti da chiese e conventi dell’intera Castiglia. Ci spostiamo quindi ad un’altra chiesa-museo, quella di Santiago, riconoscibile per il fregio romanico di Cristo Pantocratore sulla facciata, dove possiamo vedere la seconda parte della mostra, prima di trasferirci alla chiesa di San Andres ed al monastero di San Zoilo, antica abbazia clunicense risalente al X° secolo, con un magnifico chiostro rinascimentale ed ora trasformata in parte in un interessante museo, ed in parte in hotel. Ci rimettiamo in viaggio e percorrendo a ritroso uno dei cammini di Santiago, ci spostiamo a Villalcazar de Sirga, minuscolo borgo dominato dalla monumentale chiesa templare del XIII° secolo, dedicata a Santa Maria la Blanca, che al suo interno custodisce una magnifica pala d’altare del ‘500. Con un breve spostamento raggiungiamo Poblacion de Campo per vedere la singolare ed un po’ malmessa chiesa, edificata su un poggio fra i campi, che domina il paese. E’ quindi la volta di Fromista dove visitiamo le chiese romaniche di San Pedro e di San Martin de Tours, quest’ultima caratterizzata da due torri cilindriche in facciata, che ci colpisce per la semplicità, l'eleganza e la purezza delle sue linee. Ci rechiamo anche ad osservare il sistema di chiuse in pietra costruite sul canale di Castiglia, importante opera di ingegneria idraulica realizzata nel XVIII° secolo e concludiamo la giornata con un ultimo trasferimento: utilizzando l’autovia A-67, raggiungiamo Burgos.

Lunedì 19 settembre - Lasciato il camper all’area sosta, utilizzando i mezzi pubbici raggiungiamo il centro città. Dall'imponente arco di Santa Maria ci dirigiamo in plaza del Rey San Fernando su cui sorge uno dei capolavori del gotico spagnolo, la cattedrale di Santa Maria; pagato il biglietto iniziamo la visita di quella che ai nostri occhi appare come un vero museo d'arte sacra piuttosto che una chiesa aperta al culto. La troviamo molto bella ed interessante, vuoi per la ricchezza delle cappelle, delle sculture e delle tombe, tra cui quella del Cid Campeador, che per il magnifico chiostro. La meta successiva è la vicina chiesa di San Nicola di Bari nota per la preziosa pala d'altare in alabastro per poi recarci, dopo aver attraversato plaza Mayor ed i giardini che costeggiano il rio Arlanzon, al monastero de las Huelgas Reales. Trovandolo chiuso, lo vediamo dalla antistante piazza del Compas e notando la presenza della fermata dell’autobus urbano n.5, che transita nei pressi dell’area camper, lo prendiamo per rientrare. Alle 15 siamo pronti per ripartire e percorrendo un tratto di autovia A-1 raggiungiamo Lerma. Facciamo un giro per il borgo, edificato su una collina, per ammirare la collegiata di San Pedro, costruita nel XVII° secolo e collegata con un passaggio sopraelevato al palazzo Ducale, edificio dalle linee sobrie con quattro torri agli angoli che sorge sull’enorme plaza Mayor. Dopo essere stati al convento di San Blas ed essere transitati sotto l’arco de la Carcel, una delle porte delle antiche mura medioevali, che fu trasformata in prigione, ritorniamo al camper. Un breve trasferimento e ci fermiamo a Covarrubias, altro piccolo borgo medioevale, perfettamente conservato, costruito nella tipica architettura castigliana, con case a graticcio, stretti vicoli acciottolati ed un torrione che con le vecchie mura racchiude il borgo.

Martedì 20 settembre - In una bella giornata di sole, attraversiamo il parco naturale Sabinares de Arlanza che purtroppo per un lungo tratto di strada mostra sulle colline circostanti i segni devastanti di un recente ed esteso incendio boschivo e percorrendo la BU-901 raggiungiamo Santo Domingo de Silos. Prima di visitare il borgo percorriamo il Desfiladero de la Yecla, una strettissima gola scavata dal fiume, percorribile grazie a una serie di passerelle sospese ancorate alla roccia. Ritornati in paese, giriamo per le vie su cui si affacciano vecchie case prima di visitare la chiesa del monastero benedettino famoso per il suo chiostro romanico. Nel pomeriggio percorrendo una ripida e sconnessa strada sterrata raggiungiamo il sito di Sad Hill, set cinematografico allestito nel 1966 in soli tre giorni da duecentocinquanta militari dell’esercito, per la celeberrima scena finale del celebre film di Sergio Leone “Il buono, il brutto e il cattivo”, con Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef che si sfidano in un “triello” nel cimitero dalla inconsueta forma circolare, una vera e propria arena, circondata da circa quattromila tombe fittizie. Proseguendo sull’altro versante della collina lungo una strada sterrata in condizioni migliori grazie alla minore pendenza, raggiungiamo Contreras e la N-234. Facciamo una deviazione per vedere le rovine del monastero di San Pedro de Arlanza per poi proseguire dapprima sull’autopista AP-1 e poi su strade locali che attraverso piacevoli paesaggi collinari ci portano ad affrontare una ripida discesa a tornanti che ci regala una vista spettacolare sulla vallata di Ondarroa.

Mercoledì 21 settembre - Dall’area sosta di Zamudio, cittadina alla periferia di Bilbao, ci dirigiamo alla vicina e comodissima stazione della metro di superficie per prendere il treno delle 10.30 che in circa trenta minuti ci permette di raggiungere la stazione di Casco Vejo nel cuore del centro storico di Bilbao. Riconosciuta come una delle città più all’avanguardia di Spagna grazie alle moderne ed innovative strutture create da prestigiosi architetti, Bilbao vanta anche un interessante centro storico che visitiamo incamminandoci lungo il fiume Nervion per raggiungere il mercato della Ribera, uno dei più estesi mercati coperti europei con la facciata in stile art déco e la vicina chiesa di Sant’Anton, costruita nel 1422 sulle rovine di un alcazar. Passando per piazza Miguel de Unamuno e per la neoclassica plaza Nueva, uno dei fulcri della vita cittadina, ci addentriamo nelle Siete Calles, passiamo per la chiesa barocca di San Nicolas sulla piazza omonima e costeggiando nuovamente il fiume lo attraversiamo utilizzando il ponte Zubizuri, moderna struttura ad arco, progettata da Santiago Calatrava. Proseguendo lungo la riva raggiungiamo il modernissimo Museo Guggenheim, che visiteremo domani, il museo delle belle arti ed il museo marittimo. Ritornati nel centro storico vediamo la cattedrale gotica di S. Giacomo, costruita nel XVI° secolo e lo storico Caffè Iruna, inaugurato nel 1903, e dopo esserci fermati a cena in plaza Nueva torniamo alla stazione della metro di Casco Vejo per prendere la linea L3 e rientrare a Zamudio.

Giovedì 22 settembre - Anche stamani ci spostiamo con la metropolitana di superficie e con il treno delle 9.28 raggiungiamo nuovamente il centro città. A piedi costeggiando il fiume raggiungiamo il museo Guggenheim, principale meta odierna, ammirando all’interno non solo le mostre di arte contemporanea presenti, dove sono esposte anche opere non sempre coinvolgenti, ma soprattutto la straordinaria e modernissima architettura dell'edificio, progettato dall’architetto canadese Frank Gehry ed inaugurato nel 1997, un capolavoro di titanio, vetro e pietra calcarea. Dopo aver dedicato la mattinata alla visita interna, focalizziamo la nostra attenzione sulle opere posizionate all’esterno, tra cui sicuramente spiccano il monumento a Puppy, un gigantesco cane in acciaio ricoperto di fiori colorati ed il gigantesco ragno opera di Louise Bourgeois, che vediamo prima di fare ritorno alla stazione della metro. Nel pomeriggio lasciamo Zamudio e percorsi una ventina di chilometri, ci fermiamo a Gatika per vedere il castello di Butron ricostruito alla fine del 1800 e circondato da un bosco, per poi proseguire verso Gatzelugatxe, dove fatichiamo non poco a trovare un parcheggio per il camper e solo alle 18 iniziamo la camminata che tramite un sentiero panoramico ci porta all’isolotto roccioso, unito alla terraferma da un ponte in pietra, sulla cui sommità sorge la cappella di San Giovanni Battista, costruita nel X° secolo dove anticamente sorgeva un castello. Ci tratteniamo fino alle 19, orario di chiusura, per poi risalire al parcheggio dove abbiamo deciso di trascorrere la notte, godendoci dal camper un bellissimo tramonto.

Venerdì 23 settembre - Alle 9 sotto un cielo grigio lasciamo il panoramico parcheggio di Gatzelugatxe per dirigerci verso Bermeo, importante porto peschereccio del golfo di Biscaglia, da cui proseguendo lungo tortuose strade secondarie che si snodano sia lungo la costa rocciosa che sulle colline dell’interno tra boschi, pascoli e piccoli paesi, raggiungiamo la spiaggia di Sakoneta. Lasciato il camper ci incamminiamo verso la costa per vedere delle particolari e spettacolari formazioni rocciose, i flysch, strati di roccia sedimentaria erosi dal mare che creano piattaforme e scogliere visibili unicamente con la bassa marea. Noi purtroppo non arriviamo con la bassa marea ottimale, ma circa due ore dopo il minimo, ciò nonostante lo spettacolo offerto dalle rocce frastagliate, ricoperte parzialmente da alghe, è notevole e di sicuro effetto. Con il flusso della marea che velocemente comincia a risalire, ripartiamo per Zumaia dove ci rechiamo a vedere l’ermita di San Telmo, situata in posizione panoramica sulla spiaggia di Itzurun, racchiusa da scogliere caratterizzate dalla presenza dei flysch. Riprende a piovere; decidiamo di proseguire lungo la costa e di raggiungere San Sebastian, dove consultiamo le previsioni meteo per i prossimi giorni e constatando che sono decisamente negative, prendiamo la decisione di non fermarci oltre e di iniziare il viaggio di rientro.

Sabato 24 settembre - Dopo esserci fermati ieri sera nei dintorni di Pamplona, in tarda mattinata ci rimettiamo in viaggio ed alternando tratti in autovia, a tratti su strade nazionali e regionali raggiungiamo il bacino artificiale di Yesa. Ci fermiamo a Tiermas, borgo conosciuto per le antiche terme romane che riemergono dal lago solo quando il livello dell’acqua è particolarmente basso, come in questo periodo, e si può nuovamente accedere alla sorgente di acque sulfuree. Poco oltre, facciamo un'altra sosta, al borgo fantasma di Esco arroccato su un dirupo che domina il lago; fu abbandonato nel 1959 a causa della creazione del bacino che sommerse i terreni agricoli coltivati dai suoi abitanti ed è oggi un luogo silenzioso e malinconico con le case diroccate che lo fanno sembrare un borgo terremotato. Proseguiamo verso i Pirenei e raggiungiamo Jaca, dove già eravamo stati all’inizio del nostro viaggio in terra spagnola, ma che non avevamo potuto visitare.

Domenica 25 settembre - Lasciata l’area sosta in periferia ci trasferiamo in quella situata nelle immediate vicinanze del centro città. A piedi raggiungiamo il centro storico per visitare la cattedrale di San Pedro, una delle prime cattedrali romaniche erette in Spagna, risalente all’XI° secolo, la cui storia è strettamente legata al cammino di Santiago. Nel visitarla, oltre ai retabli rinascimentali dorati ci colpisce, tra le diverse opere d'arte, un altare che ospita tre urne in argento con delle reliquie, poste ai piedi dell’altare stesso. Ci spostiamo alla cittadella, fortezza a pianta pentagonale con baluardi a forma di freccia circondati da un fossato costruita nel XVI° secolo su progetto di un ingegnere militare italiano. Dopo aver fatto alcuni acquisti ritorniamo al camper, pronti per rimetterci in viaggio e risalire la valle del fiume Gallego lungo la N-260, strada che ci riporta sui Pirenei. Ci fermiamo per una breve camminata alle rovine del Forte di Santa Elena, che offre una bella vista sulla valle e quindi valicato il colle del Portalet (1794 mt.), scendiamo in territorio francese lungo la D934 fino a Eaux Bonnes per poi affrontare la stretta ma spettacolare strada D918 che sale al col d’Aubisque (1709 mt.) e al Col de Soulor in una zona montana con panorami grandiosi, pascoli alpini, ripidi crinali e pareti rocciose. Affrontiamo quindi la discesa su Lourdes dove arriviamo intorno alle 18.00. A piedi raggiungiamo il Santuario di Nostra Signora e dal vasto piazzale dell’Esplanade ci rechiamo a visitare le tre basiliche sovrapposte e la grotta delle Apparizioni.

Lunedì 26 settembre - Dopo aver dedicato la mattinata ad una seconda visita al Santuario, alla Grotta e ad alcune cappelle, tra un sempre crescente numero di persone giunte in pellegrinaggio a Lourdes da ogni parte del mondo, ci rimettiamo in viaggio e percorrendo strade dipartimentali che si snodano tra le dolci colline pedemontane dei Pirenei, caratterizzate da pascoli, campi coltivati e piccoli villaggi, attraversiamo l'incredibile grotta di Mas-d'Azil, enorme cavità naturale scavata dal fiume Ariège, talmente grande che la strada dipartimentale D119 la percorre in tutta la sua lunghezza. A Mirepoix, transitiamo per splendida piazza medioevale des Couverts per poi proseguire alla volta di Fanjeaux, dove accompagnati da un vento fastidioso facciamo un giro per le strette viuzze del borgo medioevale, la cui storia è legata ai Catari e dove, dopo aver visitato la chiesa di Notre Dame, ci fermiamo per la notte.

Martedì 27 settembre - Nel proseguire il nostro viaggio di ritorno verso l’Italia optiamo per utilizzare prevalentemente la viabilità ordinaria. Dopo aver attraversato Carcassone, Beziers e Sete, località più volte visitate in precedenti viaggi oltralpe, percorriamo il tratto tra Lunel e Roquemaure, cittadina nei pressi di Avignone, in autostrada, per proseguire nell'attraversamento della Provenza, utilizzando nuovamente strade nazionali e dipartimentali. Oltrepassati Vaison la Romaine ed il parco naturale delle Baronnies Provençales, ci dirigiamo verso le Alpi e superata Gap ci fermiamo a Chorges.

Mercoledì 28 settembre - Sotto la pioggia affrontiamo l’ultimo trasferimento verso casa; da Chorges ci dirigiamo a Briancon e dopo aver superato il colle del Monginevro scendiamo a Susa dove entriamo in autostrada per un rapido ritorno a casa.

 
 
 
 
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